Estero

Proteste e arresti, anche Khan contro The Donald

17 settembre 2025
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C'è chi dice no a Donald Trump. Accolto con tutti gli onori dalla casa reale britannica e dal governo laburista del premier Keir Starmer, il presidente americano nella sua seconda visita di Stato nel Regno Unito è stato anche il bersaglio di inevitabili contestazioni.

Anche se in un Paese alleato, The Donald resta impopolare in larghi strati dell'opinione pubblica, incluso il sindaco di Londra Sadiq Khan che ha fatto sentire la sua voce critica.

E proprio nella capitale, a distanza di sicurezza da una Windsor blindata dove il presidente è stato ricevuto da re Carlo, si è svolta una grande manifestazione di protesta, organizzata dalla Stop Trump Coalition e sostenuta da sindacati, associazioni e Ong, con diverse migliaia di persone che hanno prima marciato per le vie del centro fino a Parliament Square per poi ascoltare un comizio.

Hanno parlato esponenti della sinistra più combattiva, dal neo leader dei Verdi Zack Polanski al deputato veterano Jeremy Corbyn, ex segretario del Labour, ma anche rappresentanti dei movimenti in difesa dei palestinesi come Ben Jamal, direttore della Palestine Solidarity Campaign.

"Donald Trump è arrivato in Gran Bretagna in cerca di credibilità e per insabbiare la propria complicità nel genocidio in corso a Gaza", ha detto Polanski in una piazza pacifica e colorata, fra i tanti cartelli contro il presidente Usa inclusi quelli con la scritta "fascista", e il ritorno di pupazzi gonfiabili che lo ritraggono come un bebè bizzoso, già visti nelle proteste per la prima visita del leader americano nel 2019.

Proiettate a Windsor le immagini di Trump e Epstein

Ma c'è stata anche un'incursione riuscita a Windsor nonostante il massiccio sistema di sicurezza messo in piedi già da giorni: martedì sera, dopo l'arrivo del presidente nel Regno, sono state proiettate immagini di Trump insieme al defunto faccendiere-pedofilo americano Jeffrey Epstein sulle mura del castello reale; un'azione di protesta per imbarazzare il leader Usa rispetto alle passate frequentazioni col finanziere, al centro di nuove recenti rivelazioni.

La polizia ha arrestato i quattro artefici del blitz, attivisti del gruppo Led By Donkeys, i cui rappresentanti hanno condannato i fermi parlando di misure repressive da "Stato orwelliano". Inoltre prima di quell'azione era stato srotolato un enorme striscione nel parco di Windsor sempre raffigurante l'immagine di Trump ed Epstein, che è stata portata anche oggi per le strade della cittadina inglese sotto forma di gigantografia a bordo di un camion, fino a quando le forze dell'ordine hanno fermato il veicolo.

Oltre agli sberleffi e alle proteste di strada si è anche fatto sentire il sindaco di Londra con parole così dure da rappresentare un motivo di imbarazzo per Starmer, impegnato col suo governo nei salamelecchi in onore di Trump. Dalle pagine del Guardian, Khan, figura politicamente significativa nel Labour, ha detto che il presidente Usa con le sue dichiarazioni e il suo operato "soffia sul fuoco dell'estrema destra" e diffonde "una forma tossica di politica che si sta riversando nelle nostre strade".

E ancora: "Questi sono tempi bui, ma chi cerca di dividerci non vincerà". L'intervento segna un ulteriore scontro nel lungo rapporto conflittuale tra il primo cittadino della metropoli e The Donald, contraddistinto da ripetuti botta e risposta in particolare sui dossier della criminalità e dell'immigrazione. E in un momento di tensione interna e mondiale, la disfida verbale non poteva che riaccendersi.