Incontro a New Delhi tra i ministri degli Esteri porta a un consenso su 10 punti chiave per la cooperazione
Il disgelo delle relazioni tra Cina e India accelera. L'incontro tenuto ieri a New Delhi tra i rispettivi ministri degli Esteri, Wang Yi e Subrahmanyam Jaishankar, ha portato al consenso su 10 punti, tra cui la presenza del premier Narendra Modi a fine mese al vertice della Shanghai Cooperation Organisation (SCO) di Tianjin, alle porte di Pechino, e il pieno sostegno indiano alla Cina in qualità di presidente di turno del gruppo.
Tra gli altri temi la ripresa dei voli diretti tra i due paesi il prima possibile e le agevolazioni per il rilascio dei visti; la valutazione della ripresa dei meccanismi di dialogo bilaterale tra i governi e la gestione adeguata delle divergenze.
Inoltre, nel resoconto della diplomazia di Pechino, le parti hanno concordato su pace e stabilità nelle zone di confine con "consultazioni amichevoli" e di favorire nel 2026 i pellegrinaggi indiani su montagne e laghi sacri nella Regione autonoma di Xizang, il nome mandarino del Tibet, "su scala più ampia".
Il riavvicinamento tra i due paesi, dopo gli aspri scontri militari al confine conteso himalayano, è stato accelerato dalle politiche dell'amministrazione americana di Donald Trump. Lo stesso Modi ha affermato che il confine con la Cina è stato normalizzato a marzo, prima che i rapporti tra USA e India peggiorassero.
Intanto, il segretario al Tesoro americano Scott Bessent ha detto che alcune delle "famiglie più ricche dell'India" hanno beneficiato dell'acquisto di petrolio russo, ribadendo l'intenzione di aumentare i dazi su New Delhi.
"Abbiamo pianificato un rialzo: dazi secondari per l'acquisto di petrolio russo sanzionato", ha precisato Bessent parlando martedì alla CNBC. Prima dell'aggressione di Mosca all'Ucraina del 2022, meno dell'1% del greggio indiano proveniva dalla Russia, "e ora, credo, sia salito al 42%. Quindi l'India sta solo approfittando dei vantaggi".
I primi sforzi di disgelo Cina-India erano probabilmente radicati nella volontà di stabilizzare il confine e di creare più spazio per i legami commerciali (ad esempio, facilitando il controllo degli investimenti diretti cinesi in India).
Più di recente si è aggiunta la necessità di tutela dalle incertezze americane. Tuttavia, il confine conteso, la consolidata diffidenza e l'alleanza Cina-Pakistan sono tra i punti destinati a imporre comunque pesanti limiti nei rapporti tra Pechino e New Delhi.