Estero

Alla Casa Bianca predisposto lo scudo transatlantico per l’Ucraina

Trump e i leader europei si intendono sulle garanzie di sicurezza per Kiev. Divergenze sul cessate il fuoco

Non è andata come l’ultima volta
(Keystone)
18 agosto 2025
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Scorre sempre il sangue in Ucraina, segnata dall’ennesima giornata di attacchi che hanno seminato morte (almeno 14 le vittime) a Kharkiv, nel Donetsk e a Zaporizhzhia: la guerra, mentre a Washington andava in scena un faccia a faccia che potrebbe valere per Volodymyr Zelensky un deciso passo in avanti verso la fine delle ostilità.

Alla Casa Bianca il presidente ucraino si è presentato consapevole che per Donald Trump la responsabilità della pace grava solo sulle sue spalle. E, per il tycoon, può essere raggiunta anche senza un cessate il fuoco. “Non è necessario. Mi piace l’idea di una tregua”, ma “un’intesa si può raggiungere mentre si combatte”, come accaduto nelle sei guerre che “ho risolto” negli ultimi sei mesi, ha detto il presidente americano a Zelensky e ai leader europei presenti alla Casa Bianca. Di diverso avviso, però, il cancelliere tedesco e il presidente francese per i quali è necessaria una tregua subito, prima dell’eventuale vertice trilaterale con Putin. “Non posso immaginare un prossimo incontro senza un cessate il fuoco”, ha detto chiaramente Friedrich Merz. “È una necessità”, ha rincarato Emanuel Macron. “Tutti i leader lo sostengono”. Trump è sembrato quindi escludere un vertice trilaterale già questa settimana, ma possibilmente in 7-15 giorni: “Tra una o due settimane scopriremo se questa orribile guerra continuerà”.

Rassicurazioni americane

Pur tenendo il punto sulla necessità di lavorare per una pace, come chiede da tempo Vladimir Putin, Trump ha rassicurato Zelensky e gli europei sul coinvolgimento americano nelle garanzie di sicurezza a Kiev, senza escludere la possibile presenza in futuro anche di truppe statunitensi. Garanzie – ha aggiunto – accettate anche da Putin. “L’Europa è in prima fila, ma noi li aiuteremo”, ha detto rivolgendosi ai leader, alla Casa Bianca compatti a sostegno di Zelensky e intenti ad assicurarsi che la Nato continui ad esistere.

L’incontro fra l’inquilino della Casa Bianca e il leader ucraino è stato cordiale, niente a che vedere con l’agguato dell’ultima visita di Zelensky. Trump lo ha accolto stavolta con una calorosa stretta di mano e, rispondendo a chi gli chiedeva quale fosse il suo messaggio per gli ucraini, ha risposto senza esitazione: “Li amiamo”. Il volto di Zelensky è apparso disteso e sorridente: per il vertice stavolta ha rinunciato al suo abbigliamento militare, presentandosi in abito scuro nel tentativo di non irritare Trump che in febbraio andò su tutte le furie per il suo look.

Nello Studio Ovale il clima davanti ai giornalisti è apparso disteso. Trump ha ribadito che il leader ucraino “può mettere fine alla guerra con la Russia quasi immediatamente, se lo desidera” e si è mostrato cautamente ottimista. “La guerra finirà, non posso dire quando, ma finirà”: “Sono fiducioso che la risolveremo”, ha osservato augurandosi una pace “duratura da subito”. Il leader ucraino, seduto accanto a Trump, ha ascoltato attentamente le sue parole e le ha applaudite: è stato il “confronto migliore”, ha commentato, ringraziandolo dell’invito.

Ipotesi scambio di territori

Aprendo alla possibilità di nuove elezioni in Ucraina, Zelensky si è detto pronto anche a un trilaterale con Putin. “Se tutto va bene oggi, avremo un trilaterale, e penso che ci saranno ragionevoli possibilità di porre fine alla guerra quando lo faremo”, ha spiegato Trump riferendo che dopo gli incontri alla Casa Bianca avrebbe chiamato Putin. Per la pace in Ucraina il presidente russo ha avanzato una serie di richieste, fra le quali il controllo dell’intero Donbass. Finora Zelensky si è opposto all’idea, ma l’essere volato a Washington sembra dimostrare la sua disponibilità a parlare di scambio di territori.

Secondo Trump, poi, la via della pace per Kiev passa nel dire addio alla Crimea e nel rinunciare una volta per tutte alle ambizioni di adesione alla Nato. La “Russia non deve ottenere alcuna ricompensa per questa guerra. La guerra deve finire. Ed è proprio Mosca che deve dire ‘basta’”, ha risposto Zelensky sui social.