Firmato a Roma un accordo per progetti selezionati con fondi di 1,5 miliardi di franchi fino al 2028
Con l'accordo firmato ieri a Roma nel quadro della Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina, si è sottolineato il maggiore coinvolgimento del settore privato svizzero nei numerosi progetti e l'impegno a lungo termine della Confederazione.
Fino ad ora la cooperazione col settore privato si limitava alle imprese elvetiche già stabilite in Ucraina. Ora potranno invece partecipare anche le aziende non ancora sul territorio.
"Non daremo progetti a tutti. Ci sarà un processo di selezione per garantire che vengano soddisfatte le reali esigenze dell'Ucraina", ha dichiarato il delegato del Consiglio federale per l'Ucraina Jacques Gerber all'agenzia Keystone-ATS. Queste includono energia, trasporti e mobilità, attrezzature meccaniche, costruzioni, acqua e protezione e prevenzione dei disastri.
Gerber ha anche sottolineato che i progetti privati selezionati "non entreranno in concorrenza con le prestazioni ucraine e verranno selezionati dalle autorità locali".
Per l'Ucraina fino al 2028 sono previsti 1,5 miliardi di franchi provenienti dai fondi della cooperazione internazionale. Un terzo (500 milioni di franchi), sarà messo a disposizione proprio per coinvolgere maggiormente il settore privato svizzero nella ricostruzione dell'Ucraina.
Il giurassiano ha sottolineato che il tutto passerà da severe valutazioni: "Abbiamo elencato una serie di condizioni, in particolare riguardo ai diritti umani, al rispetto del diritto del lavoro e del diritto ambientale. Ma ogni progetto ha la sua vita e la sua dinamica".
La delegazione svizzera ha poi lanciato anche altri progetti di sostegno, che si concentreranno sulla decentralizzazione e sull'istruzione e formazione democratica in Ucraina.
Questa parte mette l'accento sulla creazione di ambienti di apprendistato sicuri. "Le persone sfollate a causa del conflitto in Ucraina ci dicono che la loro priorità per fare ritorno è l'esistenza di scuole protette per poter continuare a formare i loro figli", ha spiegato Gerber.
È la prima volta che il delegato del Consiglio federale, nominato nel settembre 2024, rappresenta la Svizzera alla Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina, la cui prima edizione si era svolta a Lugano nel luglio 2022. "Avevo partecipato l'anno scorso alla conferenza Rebuilt Ukraine a Varsavia, in Polonia, che è orientata unicamente al settore privato e al business. A Roma l'evento è molto più ampio, con la presenza della politica".
Nonostante un contesto difficile, con gli attacchi russi che sono quotidiani, il giurassiano non ha visto rassegnazione fra gli interlocutori. "L'impegno dei Paesi donatori è sempre intatto. A Roma, abbiamo continuato a dimostrare la volontà di aiutare l'Ucraina".