Il dialogo sul Kosovo resta in stallo, tensioni su arresti e istituzioni serbe
Una nuova tornata di colloqui fra le delegazioni di Belgrado e Pristina, nell'ambito del dialogo sul Kosovo facilitato dalla Ue, si è tenuta oggi a Bruxelles.
Come riferiscono i media serbi, a mediare al tavolo negoziale è stato il nuovo inviato europeo per il Kosovo, il danese Peter Sorensen, che a febbraio scorso è subentrato allo slovacco Miroslav Lajcak.
Nei giorni scorsi Sorensen aveva incontrato separatamente i capi delegazione - il serbo Petar Petkovic e il kosovaro Besnik Bislimi - mentre oggi si è tenuto un incontro a tre, con la partecipazione anche di esperti e tecnici delle due parti. Il dialogo fra Belgrado e Pristina, che si tiene dal 2011 sotto l'egida dell'Unione europea, è in una fase di prolungato stallo a causa del persistere di una notevole distanza nelle rispettive posizioni.
Oggi Petkovic, secondo i media, è tornato a denunciare la campagna ostile e discriminatoria del governo di Pristina nei confronti della popolazione serba in Kosovo, con arresti ingiustificati, provocazioni, intimidazioni e negli ultimi mesi con una offensiva di chiusura e smantellamento di uffici, rappresentanze e istituzioni serbe in Kosovo. Istituzioni che Pristina ritiene strutture parallele che operano illegalmente in un Paese straniero, che invece Belgrado non riconosce e continua a considerare parte integrante della Serbia.
Petkovic ha ribadito che punto centrale e condizione per progredire nel negoziato per la normalizzazione delle relazioni fra le parti è la creazione della Comunità delle municipalità serbe in Kosovo, prevista da un accordo del 2013 ma di cui Pristina non vuol sentir parlare. Altri temi affrontati nell'incontro odierno sono stati l'energia, le telecomunicazioni e il problema delle persone scomparse. La ripresa dei contatti fra Belgrado e Pristina avviene peraltro con situazioni di crisi per entrambe le parti - la Serbia alle prese da mesi con il movimento di protesta degli studenti, il Kosovo ancora senza un nuovo governo dopo le elezioni del 9 febbraio scorso.