Estero

Tagli ai finanziamenti USAID scuotono le ONG in Svizzera e Libano

Le organizzazioni umanitarie affrontano sfide finanziarie e riorganizzazioni a causa delle decisioni dell'amministrazione Trump

29 aprile 2025
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Lo smantellamento di USAID, l'agenzia statunitense per lo sviluppo, provoca subbuglio nel mondo delle Ong. Anche in Svizzera, le organizzazioni umanitarie soffrono enormemente della decisione presa dall'amministrazione del presidente Donald Trump, si è appreso oggi in occasione di una conferenza organizzata da Alliance Sud al Club suisse de la presse a Ginevra.

"Il periodo che viviamo è molto difficile per tutti noi del settore", ha dichiarato Barbara Hintermann, direttrice di Terre des hommes. I finanziamenti americani rappresentavano il 10% delle spese annuali dell'organizzazione, che si batte per i diritti dei bambini. Ormai mancano circa dieci milioni di franchi.

Anche l'Aiuto delle Chiese evangeliche svizzere (HEKS/EPER/ACES) è dispiaciuto: "7,5 milioni di dollari provenivano dall'USAID", ha dichiarato la sua direttrice Karolina Frischkopf. L'ACES deve ora far fronte alle cose più urgenti, decidendo quali dei suoi progetti possono essere portati avanti e quali devono essere abbandonati.

Per le opere assistenziali, la parte più difficile è gestire "la nebbia" che circonda la politica statunitense su USAID, ha sottolineato Andreas Missbach, direttore di Alliance Sud. Dei tagli effettuati, "non sappiamo ancora quali saranno permanenti". Questo cambia ogni giorno, si è rammaricato.

Anche le strutture che non ricevevano aiuti dall'USAID ne stanno risentendo. Caritas in Libano è una di queste: l'organizzazione deve adattarsi con urgenza, dato che circa un quinto degli aiuti umanitari di cui beneficia il Libano dipende dall'agenzia statunitense per lo sviluppo.

Con la diminuzione dei finanziamenti da parte di altre organizzazioni, Caritas, in Libano, si trova un po' più sola ad affrontare le sfide. "Si devono fissare priorità tra le priorità", si rammarica la responsabile della filiale Dina Hajjar. Occorre ormai scegliere tra persone vulnerabili e persone molto vulnerabili", ha aggiunto.

Le Ong non sono rimaste inerti di fronte ai tagli nell'aiuto allo sviluppo: "Si cerca di diversificare la ricerca di fondi", ha dichiarato Hintermann di Terre des hommes. Sono allo studio piani per mettere in comune servizi tra organizzazioni. Anche alcune persone sul campo sono state licenziate.