la guerra in ucraina

Zelensky: ‘Presi due soldati cinesi, combattono con i russi’

Fonti alleate: ‘Nessuna prova che dietro ci sia Pechino’

Volodymyr Zelensky
(Keystone)
8 aprile 2025
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Cittadini cinesi combattono in Ucraina al fianco dei russi. L'allarme - l'ennesima escalation - viene dal presidente Volodymyr Zelensky, che sui social ha pubblicato anche un video di due uomini catturati delle forze ucraine nel Donetsk. "Abbiamo trovato documenti indentificativi in loro possesso", assicura Zelensky. Kiev, che ha convocato l'incaricato d'affari cinese, ora chiederà a Pechino come "intende reagire". Se confermato, si tratterebbe di un nuovo livello d'interferenza nel conflitto, dopo il flusso mai interrotto di componenti ‘dual use’ a Mosca.

Cautela dell’Occidente

Ecco perché, ora come ora, la parola d'ordine è calma. Stando a fonti militari alleate al momento "non vi sono indicazioni" che il governo cinese si celi dietro l'invio di soldati in Ucraina, precisando come nel teatro ucraino vi siano ad esempio cittadini di Paesi occidentali ma non per questo i rispettivi governi ne hanno "sanzionato" la presenza. "Continuiamo a monitorare la situazione", aggiungono le fonti. Il coinvolgimento della Cina, "direttamente o indirettamente", è un chiaro segnale che Putin intende "fare qualsiasi cosa" tranne porre fine alla guerra, mette però in guardia Zelensky. "Ora serve sicuramente una risposta da parte degli Stati Uniti, dell'Europa e di tutti coloro che nel mondo vogliono la pace". Il collegamento dello scacchiere transatlantico a quello indopacifico, d'altra parte, è ormai dato per assodato, come il segretario generale della Nato ha ribadito nel corso del suo incontro a Tokyo con il ministro della Difesa giapponese, Gen Nakatani.

Le parole di Rutte

"In un mondo sempre più pericoloso - ha notato Rutte - è necessaria una relazione più intensa fra la Nato e il Giappone". Nakatani gli ha dato ragione e ha annunciato di voler "partecipare" alla missione Nato Nsatu - ovvero il nuovo comando alleato creato per pianificare, coordinare e organizzare la fornitura di assistenza in materia di sicurezza all'Ucraina - e ha chiesto a Rutte di mettere a punto "le necessarie procedure".

KeystoneMurales dedicati a due soldati ucraini morti al fronte

"Per noi è significativo apprende le lezioni da trarre dopo l'invasione della Russia: non vedo l'ora di aumentare la cooperazione con la Nato, incluso il sostegno a Kiev", ha argomentato Nakatani. Tokyo, infatti, guarda con apprensione al riarmamento cinese, al suo rapporto sempre più stretto con la Russia (la disputa sulle sovranità delle isole Curili non è mai stata sanata) e s'interroga su come gestire il rapporto con gli Usa di Donald Trump. La Nato, in questo contesto, è un formato interessante per poter interagire con Washington, tant'è vero che il Giappone non si perde una riunione estesa ai 4 partner asiatici (Australia, Nuova Zelanda e Corea del Sud).

‘Truppe a Belgorod’

Tutto s'intreccia. Gli Stati Uniti puntano al disimpegno nel Vecchio Mondo - per concentrarsi proprio sull'Indo-Pacifico - e sarebbero intenzionati a ritirare 10mila soldati dall'Europa, ovvero circa la metà del contingente schierato da Joe Biden per rassicurare il fianco orientale dopo il 24 febbraio 2022. Se il numero fosse confermato, non sarebbe una tragedia (a gennaio si parlava di 20mila unità, ovvero l'intero contributo della 82esima Divisione Aerotrasportata Usa).

"Stiamo parlando della forza principale d'incursione americana, che evidentemente temeva di dover condurre operazioni di evacuazione in Ucraina... prima o poi queste truppe dovranno tornare a casa", spiega un alto diplomatico alleato. Peccato però che il conflitto in Ucraina non sembra avviarsi verso una soluzione. Zelensky ha confermato ufficialmente, per la prima volta, la presenza delle sue truppe nella regione russa di Belgorod, in parallelo all'oblast del Kursk. "Si tratta di un tentativo di alleviare la situazione in quel quadrante", notano alcuni militari alleati, sottolineando al contempo come l'intelligence "non stia osservando concentrazioni significative di forze russe al fronte". Insomma, non si prevede una significativa offensiva di primavera-estate.