Estero

Indagini su drone sospetto a Ispra per spionaggio politico e militare

La Procura di Milano apre un fascicolo per spionaggio e terrorismo su un drone di presunta origine russa

31 marzo 2025
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La Procura di Milano ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di spionaggio politico o militare, aggravato dalla finalità di terrorismo per condotte che "possono arrecare grave danno ad un paese o ad un'organizzazione internazionale e sono compiute allo scopo di intimidire la popolazione", sul caso del drone di sospetta origine russa che, nell'ultimo mese, avrebbe sorvolato per cinque volte la sede del centro di ricerca comune della Commissione europea (Joint research centre) ad Ispra, sul Lago Maggiore, in provincia di Varese.

Il fascicolo, coordinato dal pubblico ministero (pm) Alessandro Gobbis e dall'aggiunto del pool antiterrorismo Eugenio Fusco della Procura, guidata da Marcello Viola, come già anticipato ieri dall'agenzia di stampa italiana Ansa, è stato aperto stamani, a carico di ignoti, per "spionaggio politico o militare", reato che punisce "chiunque si procura, a scopo di spionaggio politico o militare, notizie che, nell'interesse della sicurezza dello stato o, comunque, nell'interesse politico, interno o internazionale, dello stato, debbono rimanere segrete".

La pena prevista non è inferiore ai 15 anni e arriva fino all'ergastolo "se il fatto è commesso nell'interesse di uno stato in guerra con lo stato italiano" o "se il fatto ha compromesso la preparazione o l'efficienza bellica dello stato, ovvero le operazioni militari".

Contestata anche l'aggravante della finalità di terrorismo per condotte che "possono arrecare grave danno ad un paese o ad un'organizzazione internazionale e sono compiute allo scopo di intimidire la popolazione o costringere i poteri pubblici o un'organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto o destabilizzare o distruggere le strutture politiche fondamentali, costituzionali, economiche e sociali di un paese o di un'organizzazione internazionale".

Nella prima segnalazione arrivata nei giorni scorsi dal Joint research centre dell'UE agli inquirenti italiani si parla di cinque sorvoli in un mese e di un drone di sospetta fabbricazione russa. Già dai primi accertamenti, comunque, pare che quei sorvoli siano stati telecomandati da una distanza non eccessiva rispetto al centro di ricerca. Le indagini per ricostruire quelle presunte attività di spionaggio sono in corso.

Nel pomeriggio in procura ci sarà una prima riunione operativa tra inquirenti e investigatori. Al momento non sono emersi collegamenti con un altro fascicolo del pm Gobbis, che nelle scorse settimane ha chiesto il rinvio a giudizio per due imprenditori di 34 e 60 anni titolari di una società immobiliare in Brianza che si sarebbero messi a disposizione, anche in cambio di criptovalute, per una presunta attività di "spionaggio" per i servizi segreti russi, dopo contatti via la piattaforma di messaggistica Telegram.

Il Joint research centre dell'Ue di Ispra è il terzo centro ricerche più grande della Commissione europea dopo quelli di Bruxelles e Lussemburgo. Sono numerosi gli ambiti in cui lavora il personale del sito, tra cui la sicurezza nucleare, l'efficienza energetica, il cambiamento climatico e lo spazio.