Estero

L'UE rimuove il principio di proporzionalità per il piano di aiuti militari a Kiev

Kaja Kallas propone un piano da 5 miliardi di euro per munizioni, mentre Zelensky chiede sostegno continuo e sanzioni alla Russia

20 marzo 2025
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L'alta rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas, ha rimosso il principio della proporzionalità dei contributi al suo piano di aiuti militari a Kiev - ora rimodulato a 5 miliardi di euro (4,8 miliardi di franchi al cambio attuale) e dedicato alle munizioni di artiglieria - rispetto all'economia dei paesi partecipanti, benché su base volontaria.

"Sulle modalità concrete - si legge nella lettera di Kallas ai 27, vista dall'agenzia di stampa italiana Ansa - le nostre squadre continueranno le discussioni in vista del Consiglio informale sulla difesa del 2-3 aprile". "Questa quantità di munizioni (2 milioni di pezzi, ndr) è disponibile sul mercato e può essere consegnata nel 2025: l'Ucraina conta su di noi per agire", si legge ancora.

Zelensky: UE ci fornisca 5 miliardi per munizioni

"È necessario che il vostro sostegno all'Ucraina non diminuisca, ma continui e cresca. Ciò vale in particolar modo per la difesa aerea, l'assistenza militare e la nostra resilienza complessiva. Abbiamo bisogno di fondi per i proiettili di artiglieria e saremmo molto grati se l'Europa ci fornisse il prima possibile un sostegno di almeno 5 miliardi di euro (4,8 miliardi di franchi al cambio attuale)". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai leader europei oggi al Consiglio europeo a Bruxelles, secondo quanto da lui stesso riportato sulle reti sociali.

"Sono necessari investimenti nella produzione di armi sia in Ucraina che nei vostri paesi. L'Europa ha bisogno di indipendenza tecnologica, anche nella produzione di armi. Tutto ciò che serve per proteggere il continente deve essere prodotto qui, in Europa. Dobbiamo lavorare insieme su questo".

Le sanzioni alla Russia devono restare

"Vi chiedo di non allentare la pressione sulla Russia a causa della guerra. Le sanzioni sono necessarie. Le sanzioni dovranno restare in vigore finché la Russia non inizierà a ritirare le sue truppe dal nostro territorio e non risarcirà integralmente i danni causati dalla sua aggressione. Vi esorto a continuare a combattere i meccanismi di elusione delle sanzioni e i tentativi della Russia di finanziare le proprie attività militari", ha anche affermato il leader ucraino.

"Il fatto che siano in corso sforzi diplomatici non significa che la Russia debba essere sottoposta a minori pressioni. Si tratta di un fattore estremamente importante per ridurre le possibilità di inganno da parte della Russia. Dobbiamo continuare a spingere la Russia verso la pace. Insieme a voi, agli Stati Uniti e agli altri nostri partner, possiamo farcela".