Gli Stati membri potranno superare i limiti di spesa dell'1,5% del PIL per quattro anni, con investimenti fino a 650 miliardi di euro
La Commissione Ue invita gli Stati membri ad attivare entro fine aprile le deroghe al Patto di stabilità per investimenti in difesa permettendo di superare i limiti di spesa dell'1,5% del Pil l'anno per 4 anni. "Offriamo maggior flessibilità".
"Dobbiamo assumerci più responsabilità per rafforzare le nostra capacità di difesa", ha detto il commissario Ue Valdis Dombrovskis, a un gruppo di giornalisti tra cui quelli dell'agenzia di stampa italiana Ansa.
Le spese ammesse saranno solo quelle già classificate per la difesa nei conti pubblici (Cofog): "Vogliamo evitare un defence washing", cioè che spese diverse vengano mascherate per investimenti nella difesa, ha spiegato.
Secondo l'esecutivo comunitario l'attivazione delle clausole di salvaguardia, il meccanismo per avere deroghe al Patto di stabilità, dovrebbe consentire fino a 650 miliardi di investimenti aggiuntivi nella difesa. La Commissione è pronta a valutare le richieste e adottare una raccomandazione al Consiglio per giugno, in modo che il Consiglio stesso possa adottarle per luglio.
"Raccomanderemo di presentare la richiesta di attivare la clausola in aprile, se possibile in modo sincronizzato". Le deroghe saranno applicate rispetto ai conti pubblici del 2025. "Quella dei 650 miliardi è una stima assumendo che tutti gli Stati attivino la clausola e che la spesa venga aumentata in modo lineare". Le cifre esatte saranno note solo in un secondo tempo, "dipenderà dagli esatti impegni di bilancio".
Dombrovskis non ha dato previsioni su quali Paesi secondo la Commissione useranno l'opportunità: "Non abbiamo ricevuto alcuna notifica formale da parte degli Stati membri su questo", ha detto senza commentare le indicazioni ad esempio della Francia di non voler utilizzare la clausola di salvaguardia.
Quanto ai timori di alcuni Paesi di non aver comunque margini nei conti pubblici per ulteriori spese, "questo è esattamente il motivo per cui stiamo dando questa opportunità chiedendo un'attivazione coordinata tra gli Stati - ha affermato Dombrovskis -: la flessibilità non è illimitata". Si parla di un aumento fino all'1,5% del Pil ma l'idea è "chiedere agli Stati membri di fare una transizione per avere strutturalmente più fondi e investimenti nella difesa".