Procura: ‘Ciò che ha detto suggerisce una motivazione islamista’. Caos politico a una settimana dalle elezioni
È religioso, frequenta la moschea e prega regolarmente il giovane afghano che giovedì mattina a Monaco di Baviera ha investito la folla a bordo di un'auto, ferendo decine di persone, dopo aver annunciato ai parenti il giorno prima "domani forse non ci sarò più". E oggi gli inquirenti hanno affermato di ritenere possibile la pista islamista. Anche se non vi è traccia di legami con reti radicali, e il profilo da body builder, attratto dai capi firmati e le auto di lusso non sembra proprio coerente con quello di un fanatico religioso, il 24enne ha inneggiato ad Allah quando è stato fermato, e si è messo a pregare subito dopo. Diversi massaggi postati in rete e in privato, inoltre, consoliderebbero questa tesi.
"Ha affermato di aver agito spinto da motivazione religiosa", ha spiegato infatti la procuratrice Gabriele Tilmann in conferenza stampa. All'indomani dell'ennesimo attacco che ha fatto irruzione in campagna elettorale, destabilizzando la coscienza civile e la politica tedesca, è stato aggiornato anche il bilancio della tentata strage: 39 feriti, di cui 8 in condizioni gravi e due in pericolo di vita, una madre e la sua bimba di due anni. Come altre famiglie, stavano partecipando al corteo del sindacato Verdi, alle 10.30 a Monaco di Baviera, quando la Mini Cooper bianca è piombata sulla manifestazione, dopo aver superato un'auto della polizia.
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L’auto dell’attentatore
Nella città blindata per la Conferenza di Sicurezza, che ospita fra gli altri il vicepresidente americano JD Vance e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, i rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali si sono avvicendati sul luogo dell'attentato, nella Seidelstrasse: lo hanno fatto il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier, il governatore del Land Markus Soeder, il sindaco Dieter Reiter, e anche la ministra degli Esteri Annalena Baerbock ha portato una rosa. Domani toccherà invece al cancelliere Olaf Scholz, che a caldo ha annunciato che il responsabile "dovrà esser punito e lasciare il Paese".
Intanto Fahrad N. è in custodia cautelare. Dopo l'infanzia a Kabul, dove è nato, la sua storia è quella di uno dei tanti minori non accompagnati approdati in Germania, dopo essere sbarcato in Calabria. Gli fu diagnosticato un disturbo post-traumatico da stress all'arrivo, ma i periti che si occupano del caso escludono nel suo caso disturbi psicologici che possano in qualche modo aiutare a inquadrare meglio la brutalità del gesto commesso al centro storico del capoluogo bavarese. Fallita la sua richiesta di asilo presentata nel 2017, Fahrad aveva ottenuto però una sospensione dell'espulsione e un permesso di soggiorno. In Germania ha frequentato la scuola e poi un corso di formazione nel campo della sicurezza, fino a inserirsi come detective di una piccola impresa.
Sui social si presenta come un appassionato di body building, con tanto muscoli esibiti a petto nudo e una medaglia conquistata nel passato. Non aveva precedenti. Diversamente da come era stato inizialmente divulgato dalla polizia, che nel caos delle prime ore aveva mal interpretato una sua testimonianza- né avrebbe dato mai segni di radicalizzazione. Un procedimento per truffa per non essersi cancellato dalla disoccupazione, era stato archiviato.
Giunti ormai a nove giorni dal voto, i dettagli che emergono dalle indagini non fanno che surriscaldare il clima già tesissimo in Germania proprio sulla discussa stretta sulla migrazione. Quella lanciata da Friedrich Merz - che aveva aperto ai voti dell'ultradestra di Afd in Parlamento - sull'onda dell'attentato di Aschaffenburg, avvenuto meno di un mese fa, il 22 gennaio in un parco bavarese, ancora una volta per mano di un afgano, affetto da problemi psichiatrici. E per la prima volta Olaf Scholz, in un'intervista, si è lasciato scappare che dopo il cancellierato non immagina altri incarichi lavorativi, anche se assicura di continuare a credere nella possibilità di vincere.