Graziati gli assalitori del 6 gennaio e primi raid anti-migranti. Addio anche all’accordo sul clima
Tre discorsi in un giorno, oltre un'ora di botta e risposta con la stampa nello Studio Ovale, la grazia a tutti gli oltre 1.500 assalitori di Capitol Hill, purghe per mille dirigenti federali "non allineati", minacce di dazi e più di 200 azioni esecutive che cancellano l'eredità di Biden, rimodellano le istituzioni americane e terremotano l'ordine mondiale. È il ciclone Trump che, appena insediatosi alla Casa Bianca, conferma di voler fare sul serio tutto ciò che ha promesso in campagna elettorale. E al più presto, comunque in meno di due anni, prima che rischi di sfaldarsi l'esile maggioranza repubblicana al Congresso o che i dem possano riconquistare una o entrambe le Camere nelle elezioni di Midterm.
Al via anche le retate "mirate" in tutto il Paese contro i migranti illegali, all'indomani della dichiarazione di emergenza al confine col Messico e dell'ok del Senato - con 12 dem a favore - alla prima stretta in materia. Dopo aver partecipato all'ultimo appuntamento delle cerimonie inaugurali, il National Prayer Breakfast alla National Cathedral, il tycoon ha messo in moto la macchina governativa e incontrato i leader repubblicani di Camera e Senato per fissare la roadmap legislativa, a partire dalla stesura del budget. E poche ore dopo il primo intervento di Marco Rubio, confermato dal Senato segretario di Stato all'unanimità, è pronto ad annunciare alla Casa Bianca un maxi-investimento iniziale di 100 miliardi di dollari del settore privato nella costruzione di infrastrutture per l'intelligenza artificiale (dopo aver revocato la policy di Biden), con i ceo di SoftBank, Oracle e OpenAI: una joint venture chiamata Stargate. Ma intanto il Paese e il mondo intero fanno i conti con i suoi primi provvedimenti. Il presidente ha picconato subito alcuni accordi internazionali, uscendo da quello di Parigi sul clima e dall'Organizzazione mondiale per la sanità (Oms), con tutte le conseguenze per la lotta al climate change e la tutela della salute a livello planetario.
Keystone
Sostenitore di Trump chiede la grazia per gli assalitori del 6 gennaio
Sospesi per 90 giorni anche miliardi di aiuti destinati all'estero, in attesa di una revisione che li allinei pienamente agli interessi americani. The Donald ha fatto un regalo anche alle multinazionali e ai paperoni che lo hanno sostenuto, ritirandosi dall'accordo dell'Ocse sulla minimum tax del 15% sostenuto da 139 Paesi e ordinando al Tesoro Usa di studiare misure ritorsive contro chi applica prelievi "extraterritoriali" sulle corporation a stelle e strisce. Una mossa che ha suscitato il "rammarico" del commissario Ue all'Economia Valdis Dombrovskis. La prospettiva di misure di ritorsione minaccia di coinvolgere gli Usa in una battaglia caotica sulle tasse con i suoi più stretti alleati, mentre Trump - che giovedì parla da remoto a Davos - sta valutando anche l'imposizione di dazi, come quelli al 25% che ha già minacciato per Canada e Messico dal primo febbraio. Il premier (dimissionario) di Ottawa Justin Trudeau ha promesso una reazione "robusta, rapida e misurata", rispondendo "dollaro su dollaro", mentre la presidente del Messico Claudia Sheinbaum - cui Trump vuole imporre anche il nuovo nome di Golfo d'America - ha auspicato relazioni basate su "rispetto, dialogo e cooperazione".
Il tycoon ha riconfermato le sue mire sulla Groenlandia ("la Danimarca accetterà di cederla") e anche sul Canale di Panama, ma da Mosca è arrivato un altolà. Cuba invece torna nella lista degli Stati sponsor del terrorismo. Il presidente ha dato inoltre carta bianca ai coloni israeliani violenti, revocando le sanzioni del suo predecessore. Scosse di terremoto anche sul fronte interno: ripristino della pena di morte federale, sospesa da Biden nel 2021, cancellato il target del 50% delle vendite di nuovi veicoli elettrici entro il 2030, eliminati i vincoli per le trivellazioni, annullata la rivoluzione woke sulla diversità (riconosciuti solo due generi, maschile e femminile, mettendo i transgender fuori dall'esercito) e rimosse le protezioni per i dipendenti federali, richiamati a lavorare in ufficio. Intanto Trump e Melania si arricchiscono con i loro meme-coin, in barba ad ogni possibile conflitto di interesse.