francia

I Républicains espellono Ciotti dal partito, ma lui non molla

Il presidente si era barricato in sede impedendo ai dirigenti di entrare dopo le critiche all'annunciata alleanza con Le Pen, definita ‘un tradimento’

La fronda repubblicana anti-Ciotti
(Keystone)
12 giugno 2024
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‘La destra repubblicana, almeno colui che la guida, si è alleata per la prima volta con l'estrema destra, parlo del Rassemblement National, voltando le spalle in poche ore all'eredità del generale de Gaulle, di Jacques Chirac e di Nicolas Sarkozy’, ha detto il presidente francese Macron in una conferenza stampa a Parigi in vista del voto del 30 giugno e 7 luglio riferendosi a Eric Ciotti, presidente dei Républicains.

“Da domenica cadono le maschere, sarà una prova di verità. Si vedrà la differenza fra chi difende i propri interessi e chi difende quelli comuni”, ha aggiunto Macron aprendo al dialogo “anche con chi ora non è con noi”, ovvero le sinistre, che stanno faticosamente trovando un accordo per correre insieme.


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Emmanuel Macron durante il suo discorso

Intanto è battaglia tra i Républicains, con l’ufficio politico del partito che ha espulso Ciotti all’unanimità. La guida del movimento erede dei gollisti è stata affidata ad interim alla segretaria generale Annie Genevard e al capolista alle europee, François-Xavier, si legge nel comunicato ufficiale. "I Républicains presenteranno candidati ai francesi nella chiarezza e nell'indipendenza" per le elezioni legislative, ha detto la Genevard al termine della riunione, mentre la Commissione nazionale per le investiture "è stata confermata nella sua forma attuale", precisa il comunicato.

Faida interna

La giornata era iniziata con la sede dei Républicains chiusa con un lucchetto per ordine del presidente Ciotti. Ma i dirigenti del partito si sono comunque riuniti al Museo Sociale, un centro di ricerca che sorge a 500 metri dalla sede del partito. Fra i primi ad arrivare sul posto alcuni alti dirigenti del partito, da Valérie Pecresse a Gérard Larcher, a Laurent Wauquiez.


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Eric Ciotti

Il deputato Aurélien Pradié, fra i più agguerriti al punto da invocare un'evacuazione di forza di Ciotti dal suo ufficio, ha dichiarato che "non c’è più niente di normale" in questa situazione: "Abbiamo fino a domenica per la commissione di investitura - ha aggiunto - chiameremo tutti un'ambulanza, anche Jordan Bardella, per farlo uscire da quell'ufficio".

‘Traditore, golpista’

"Non c’è posto per i traditori, per i golpisti" aveva detto da parte sua la presidente della regione Ile-de-France, Valérie Pecresse. Per Xavier Bertrand, Ciotti "non ha il senso dell'onore, ma quello del tradimento. E abbiamo capito che non ha neppure il senso del coraggio".

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