Estero

Il 2023 annus horribilis per le vittime civili

A livello globale hanno perso la vita nei conflitti armati 33mila persone, il 72% in più rispetto al 2022

Dolore e morte
(Keystone)
22 maggio 2024
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I conflitti armati hanno ucciso l'anno scorso 33'000 civili a livello globale, il 72% in più rispetto al 2022: lo hanno reso noto le Nazioni Unite, che hanno definito il 2023 un ‘annus horribilis’.

Sebbene le cifre effettive siano "probabilmente più alte", ha dichiarato Joyce Msuya, vice coordinatrice dei soccorsi delle Nazioni Unite, ai membri del Consiglio di sicurezza i danni e le sofferenze causati ai civili nel 2023 "segnalano un'allarmante mancanza di rispetto per il diritto internazionale umanitario e i diritti umani".

L'alta funzionaria Onu ha richiamato l'attenzione in particolare sulla situazione a Gaza, dove l'operazione militare israeliana in corso ha "provocato morte, distruzione e sofferenza a un ritmo e su una scala senza precedenti nel recente passato". Decine di migliaia di persone sono state uccise e ferite. Più del 75% della popolazione dell'enclave è stata costretta a fuggire e la carestia minaccia il territorio. "Migliaia di bambini sono stati uccisi e feriti in quella che è stata definita una ‘guerra contro i bambini’", ha affermato Msuya.

Dal Medio Oriente all'Africa

Il panorama non è più confortante in Sudan, dove tra aprile e dicembre circa 12'260 persone sono state uccise e altre 33'000 sono rimaste ferite. In Ucraina, nel 2023, il numero di vittime civili causate da mine antiuomo e residuati bellici esplosivi è aumentato del 16%, con 116 civili uccisi e 383 feriti.

Nella Repubblica Democratica del Congo sono state segnalate più di 219'000 vittime, il Mali ha visto 1’300 morti civili, mentre la Birmania ha registrato un'intensificazione degli scontri con attacchi aerei e bombardamenti che hanno colpito in particolare le aree urbane. Le violenze nel Nord-est della Nigeria hanno causato la morte di 4’533 civili e più di 1’400 civili sono stati uccisi o feriti in Somalia. Il Sud Sudan ha riportato 1’527 civili morti e 597 rapimenti, mentre la Siria ha riportato 556 civili morti.

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