Estero

A Malmö attese 25'000 persone per le proteste durante Eurovision

Concessa l'autorizzazione per tre manifestazioni, la più significativa delle quali oggi pomeriggio in sostegno della Palestina

Una manifestazione l’8 maggio a Malmö
(Keystone)
9 maggio 2024
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La polizia ha concesso l'autorizzazione a tre proteste durante la giornata a Malmö, città nel sud della Svezia che ospita la settimana dell'Eurovision. Questa sera si terrà la semifinale in cui si esibirà Nemo per la Svizzera e Eden Golan per Israele, nonostante le critiche riguardo alla partecipazione di quest'ultima a causa della guerra a Gaza e all'elevato numero di vittime civili.

La protesta più significativa sarà quella pro-Palestina, prevista per questo pomeriggio alle 15 presso la centrale Stora Torget. Sono attese circa 25'000 persone provenienti da tutta la Svezia, Danimarca e altri paesi, secondo quanto riportano gli organizzatori.

Il corteo partirà alle 16 attraversando le vie del centro di Malmö per concludersi presso un palco, dove artisti si esibiranno fino alle 22 in un concerto di protesta. Il sito si trova nel centro della città, a oltre 6 km dall'arena dove si svolge la semifinale di Eurovision.

Alle 18 si terrà invece un evento di benvenuto per la delegazione israeliana all'Eurovision, organizzato dall'Associazione di Amicizia Svezia-Israele, sempre nel centro di Malmö, e ci si aspetta che sarà notevolmente più piccola.

La polizia ha predisposto un piano di sicurezza completo per tutta la durata della settimana dell'Eurovision. Telecamere di videosorveglianza, droni e rinforzi provenienti da tutta la Svezia, Danimarca e Norvegia saranno impiegati per garantire la sicurezza di tutti i visitatori, sia quelli che partecipano all'Eurovision che coloro che intendono protestare.

"Ci sentiamo pronti, abbiamo un gran numero di agenti per gestire la sicurezza", ha dichiarato Jimmy Modin, portavoce della polizia a Malmö in un'intervista con l'ANSA. "Da ottobre dello scorso anno, a Malmö ci sono state proteste regolari che sono sempre state pacifiche. Al momento, non abbiamo motivo di pensare che possano degenerare in violenza", ha aggiunto.

La polizia mantiene un contatto regolare con gli organizzatori delle proteste e non prevede disordini, ma è pronta a intervenire qualora fosse necessario. La libertà di parola e il diritto di protesta sono principi costituzionali protetti in Svezia, e la polizia può solo rifiutare o interrompere una richiesta di protesta in caso di imminenti minacce alla sicurezza dei partecipanti.

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