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Tre sorelline afghane annegate in Grecia

Avevano 5, 7 e 10 anni: ritrovate su una scogliera. La madre si salva assieme ad altre 18 persone. Naufragio in Sicilia: 8 cadaveri tra cui una bimba

Operazioni di soccorso su una scogliera greca
(Keystone)
10 aprile 2024
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Appena sedici chilometri, nove miglia nautiche, separano l'isola greca di Chios dalla costa turca. Uno stretto braccio di mare che, per molti migranti in attesa sulle spiagge dell'Anatolia, vuol dire l'unico passaggio possibile per raggiungere l'Europa. La traversata nell'Egeo di tre sorelline afghane di 5, 7 e 10 anni si è interrotta invece su una scogliera dell'isola, dove le autorità hanno rinvenuto i loro corpi, vittime dell'ennesimo naufragio che scuote le coscienze d'Europa nel giorno in cui il Parlamento ha varato il nuovo patto sull'immigrazione e l'asilo.

L’allarme inutile

Le foto diffuse dai media mostrano il gommone distrutto su cui viaggiava la famiglia delle bambine, gettato dalle onde sulla scogliera accessibile solo dal mare. Poi il trasferimento dei corpi delle sorelle, avvolti nei sacchi neri, nell'ospedale di Chios per l'autopsia.

La prima a lanciare l'allarme sulle bambine disperse era stata la madre, sopravvissuta alla traversata: secondo quanto fatto sapere dalla Guardia costiera, 22 persone avevano viaggiato sul gommone, naufragato lungo la costa nord-orientale dell'isola, nella zona di Parpanda Kardamylon. Un gommone che trasportava soprattutto famiglie: diciannove persone sono state tratte in salvo dalle autorità, e tra queste ci sono quattro donne e otto minori. Sono stati trasferiti nell'hotspot dell'isola, a eccezione di una donna e di due bambini che necessitavano di cure nell'ospedale di Chios, ma le cui condizioni rimangono fuori pericolo.


Keystone
Migranti messi in salvo dalla Guardia costiera greca

I fatti e le proteste

A prendere il largo, sull'imbarcazione di fortuna, erano state tutte persone afghane tranne un uomo originario del Kuwait, ha spiegato un portavoce della Guardia costiera. Le indagini in corso puntano a fare luce sulla dinamica dell'incidente: l'allarme è scattato nelle prime ore di questa mattina, quando le autorità hanno identificato tre uomini superstiti che si erano incamminati lungo una strada per raggiungere il capoluogo dell'isola e hanno indicato la zona del naufragio, facendo iniziare le operazioni della Guardia costiera. Secondo Ert news, gli uomini avrebbero dichiarato di essere sbarcati da almeno un giorno.

Di fronte alla notizia dell'ennesima tragedia, un gruppo di residenti si è riunito questo pomeriggio in piazza Vounakeio, nel capoluogo dell'isola, per protestare contro le politiche migratorie della Grecia. "Questo naufragio non è un incidente, ma è frutto di un approccio criminale che ha trasformato l'Egeo in un mare di morti", ha denunciato l'associazione degli insegnanti di Chios in un comunicato. Dall'inizio dell'anno, più di 11’300 persone sono sbarcate nelle isole greche, stando ai dati diffusi dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati: un numero destinato ad aumentare con l'arrivo della bella stagione e, con esso, il rischio di nuovi naufragi.

Altro naufragio nel Mediterraneo

Otto cadaveri, fra cui quello di una bimba, sono invece sbarcati in serata al molo Favarolo di Lampedusa. Sono le vittime dell'ultimo naufragio avvenuto in acque Sar maltesi (e non libiche come si era appreso in un primo momento). I sopravvissuti, fatti scendere sulla banchina, sono 23, fra cui cinque donne; secondo il loro racconto vi sarebbe un numero ancora imprecisato di dispersi. Le condizioni del mare nella zona del naufragio sono proibitive. Alcune vittime sarebbero decedute per ipotermia durante il tragitto verso Lampedusa. Diversi naufraghi vengono sottoposti in questo momento a controlli medici perché non stanno bene.

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