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A Taiwan si scava tra le macerie, accuse alla Cina

‘Pechino esprime solidarietà e offre aiuto ma poi ci assedia’. I morti sono 10, i feriti più di mille

Il recupero di una della vittime
(Keystone)

Le operazioni di soccorso nella contea di Hualien sono andate avanti senza sosta all'indomani del terremoto di magnitudo 7.4, il peggiore degli ultimi 25 anni registrato a Taiwan. Mentre è partita la polemica sulla solidarietà espressa dalla Cina, accusata dal ministro degli Esteri di Taipei Joseph Wu di essere "brava a dire una cosa e a fare il suo contrario", riferendosi alla continua pressione militare di Pechino sull'isola ribelle. Oltre agli scavi tra le macerie, gli sforzi si sono concentrati sul recupero delle centinaia di persone rimaste bloccate in zone montuose rese impervie dalle frane che hanno devastato le infrastrutture stradali.


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Una donna soccorsa dopo il sisma

Salvi i minatori intrappolati

I feriti hanno superato quota 1’100, mentre il bilancio delle vittime è salito a 10 con 15 persone disperse, nel bollettino serale delle autorità locali. Oltre 600 persone sono rimaste intrappolate in un hotel e centro turistico nel parco nazionale di Taroko, nella contea orientale di Hualien, con cui i soccorritori sono riusciti a stabilire contatti in attesa del trasporto. Nel frattempo, circa 60 lavoratori bloccati in una cava sono riusciti a lasciare il sito nel pomeriggio e quattro persone intrappolate in una miniera di carbone sono tornate in superficie.

Ricostruire in fretta

Taiwan Semiconductor Manufacturing Co ha escluso rischi per la supply chain globale dei chip: il più grande produttore a contratto di microprocessori al mondo ha riferito che oltre il 70% delle sue apparecchiature era pienamente operativa. L'autorità meteorologica dell'isola, competente sui terremoti, ha rilevato oltre 360 scosse di assestamento, parte di uno sciame che potrebbe durare giorni.


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Pompieri al lavoro su un palazzo distrutto

Il premier Chen Chien-jen ha visitato la città di Hualien e assicurato che il governo farà di tutto per salvare le persone e ricostruire le aree colpite, annunciando la ripresa delle linee ferroviarie con la vicina contea di Yilan. A Hualien, l'Uranus Building di 10 piani, un edificio rosso di negozi e appartamenti, è diventato un simbolo della tragedia: si è inclinato a 45 gradi e minaccia di crollare sui palazzi vicini. I media locali hanno dato conto delle operazioni di ammasso di pietre e ghiaia per puntellarlo. Fuori dall'area di Hualien, gran parte della vita di Taiwan è ripresa grazie alla resilienza ai terremoti dato che l'isola è sull'anello di fuoco del Pacifico, dove si scontrano le placche filippina ed eurasiatica. La contea di Hualien, in gran parte rurale, ha fatto tesoro dell'esperienza di 6 anni fa (sisma di magnitudo 6.4 e 7 morti) e le autorità locali hanno rafforzato il coordinamento con unità governative e organizzazioni varie per la risposta e i soccorsi in caso di calamità. Un perfezionamento iniziato con il terremoto del 1999 di magnitudo 7,3 che uccise oltre 2.000 persone: portò l'isola a rivedere i regolamenti edilizi e le leggi sulla gestione dei disastri.

Contro Pechino

Il ministero degli Affari digitali, invece, ha guidato l'impegno per le reti di comunicazione, in particolare Internet. Le città e le contee di Taiwan hanno soccorritori in allerta 24 ore su 24 e c‘è la rete di allerta telefonica di sms pronta per l'uso, anche se tarata per le minacce cinesi. Proprio verso Pechino il ministro degli Esteri Joseph Wu ha rivolto pesanti critiche. "Il gruppo Repubblica popolare/Partito comunista cinese è bravo a dire una cosa e a fare il suo contrario. Il loro Ufficio per gli affari di Taiwan ha espresso cordoglio e s’è offerto di aiutare dopo il terremoto. Beh, dovrei essere stupito e senza parole?", ha scritto Wu sull'account X del ministero, siglando il tweet e postando la mappa delle ultime manovre militari cinesi rilevate dalla Difesa di Taipei: 3 jet e 7 navi da guerra intorno all'isola.

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