Città del Vaticano

Un pensiero al conflitto in Ucraina e uno a quello di Gaza

Nel messaggio pasquale ‘Urbi et Orbi’, davanti alla folla radunata in Piazza San Pietro, Papa Francesco rinnova il suo messaggio di pace

‘Il mio pensiero va alle vittime dei tanti conflitti’
(Keystone)
31 marzo 2024
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«Mentre invito al rispetto dei principi del diritto internazionale, auspico uno scambio generale di tutti i prigionieri tra Russia e Ucraina: tutti per tutti! Inoltre, faccio nuovamente appello a che sia garantita la possibilità di accesso agli aiuti umanitari a Gaza, esortando nuovamente a un pronto rilascio degli ostaggi rapiti il 7 ottobre scorso e a un immediato cessate-il-fuoco nella Striscia».

Lo ha detto papa Francesco nell'odierno messaggio pasquale ‘Urbi et Orbi’, salutato da un forte applauso dei presenti in Piazza San Pietro. Stando ai numeri ufficiali forniti dalla sala stampa della Santa Sede, i fedeli che hanno assistito alla messa e alla successiva benedizione sono stati 60mila.

«Oggi volgiamo anzitutto lo sguardo verso la Città Santa di Gerusalemme, testimone del mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù e a tutte le comunità cristiane della Terra Santa. Il mio pensiero va soprattutto alle vittime dei tanti conflitti che sono in corso nel mondo, a cominciare da quelli in Israele e Palestina, e in Ucraina. Cristo Risorto apra una via di pace per le martoriate popolazioni di quelle regioni», ha detto ancora il pontefice, che non ha mancato di riservare un pensiero anche ad altre parti del mondo prese di mira dalla violenza, come la Siria, il Libano, Haiti, il Myanmar, il Caucaso e l'Africa.

«La Chiesa rivive lo stupore delle donne che andarono al sepolcro all'alba del primo giorno della settimana. La tomba di Gesù era stata chiusa con una grossa pietra e così anche oggi massi pesanti, troppo pesanti, chiudono le speranze dell'umanità: il masso della guerra, il masso delle crisi umanitarie, il masso delle violazioni dei diritti umani, il masso della tratta di persone umane, e altri ancora», ha affermato.

Il Papa si è poi soffermato sulla situazione dei bambini. «Non permettiamo che le ostilità in atto continuino ad avere gravi ripercussioni sulla popolazione civile, ormai stremata, e soprattutto sui bambini. Quanta sofferenza vediamo negli occhi dei bambini. Hanno dimenticato di sorridere i bambini in quelle terre di guerra. Con il loro sguardo ci chiedono: perché? Perché tanta morte? Perché tanta distruzione? La guerra è sempre un'assurdità e una sconfitta! Non lasciamo che venti di guerra sempre più forti spirino sull'Europa e sul Mediterraneo. Non si ceda alla logica delle armi e del riarmo. La pace non si costruisce mai con le armi, ma tendendo le mani e aprendo i cuori», è stato il suo discorso.