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Attentato a Mosca: ancora 95 dispersi

In caso non fossero ritrovati, il bilancio dell’attacco potrebbe superare i 230 morti. Nella cerchia di Putin dubbi sul ruolo di Kiev nella strage

Fiori e un Topolino davanti al luogo della strage
(Keystone)

Il bilancio dell'attacco al Crocus City Hall di Mosca potrebbe essere ancora più grave dei 140 morti accertati - di cui 84 identificati - dal comitato investigativo russo. Secondo Baza, media russo vicino ai servizi di sicurezza di Mosca - citato dal Guardian -, altri 95 nomi non compaiono nella lista ufficiale delle vittime: si tratta di persone i cui familiari non sono riusciti a entrare in contatto dalla sera del 22 marzo. Se dovessero risultare tra le vittime, il bilancio supererebbe i 230 morti.

La pista contestata

Intanto alcuni esponenti del "circolo ristretto" intorno a Vladimir Putin avrebbero contestato la pista ucraina proposta dal presidente russo per l'attacco al Crocus City Hall. Almeno stando a quanto scrive la Bloomberg, citando "quattro persone che hanno stretti legami con il Cremlino".

Una versione smentita da Mosca, che l'ha definita "la madre di tutte le fake news". Secondo l'agenzia americana, alcuni stretti collaboratori avrebbero fatto presente a Putin che non esistono prove di un ruolo di Kiev nella strage, ma il capo del Cremlino "è rimasto determinato a usare la tragedia per cercare di compattare i russi nel sostegno alla guerra in Ucraina".


Keystone
Poliziotte davanti al memoriale per le vittime

Fallimento degli 007

Le stesse fonti avrebbero rivelato che i vertici dello Stato sono rimasti "scioccati dal fallimento dei servizi di sicurezza nel prevenire l'attacco di venerdì". Questa è "la madre di tutte le fake news", ha risposto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, secondo la quale "è un caso fortunato" che l'articolo di Bloomberg sia uscito nello stesso giorno in cui il capo del Consiglio di Sicurezza nazionale Nikolai Patrushev e il direttore dei servizi di sicurezza (Fsb), Nikolai Bortnikov, "hanno parlato del coinvolgimento degli Usa, della Gran Bretagna e dell'Ucraina nel tragico evento al Crocus City Hall".

Zakharova ha ribadito quanto già affermato nei giorni scorsi sottolineando che il fatto che, "ancor prima che le fiamme fossero spente" al Crocus City Hall, gli Usa abbiano "cominciato a gridare che non era stata l'Ucraina", può essere considerata "una prova di colpevolezza".

Continua intanto negli obitori il mesto pellegrinaggio dei parenti delle vittime non ancora identificate alla ricerca di una conferma della morte dei propri cari. Il ministero per le Emergenze ha detto che è salito a 143 il numero dei morti accertati nella sparatoria e nell'incendio che ha distrutto la sala da concerti. Ma solo a 84 di loro è stato dato finora un nome, ha precisato il Comitato investigativo. Di questi, cinque sono minori, tra i 9 e i 16 anni di età.


Keystone
Controlli sulla Piazza Rossa

Le accuse all’Europa

Il Comitato investigativo ha annunciato che, su richiesta di alcuni deputati e figure pubbliche autorevoli, avvierà un'inchiesta sul ruolo dei Paesi europei e degli Usa nell'"organizzazione, finanziamento ed esecuzione di atti terroristici contro la Russia". Lo stesso ha detto la Procura generale, senza fare specificamente riferimento all'attacco di venerdì, ma sottolineando che le indagini riguarderanno tra l'altro un "atto di terrorismo internazionale, vale a dire il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2, con "tracce che portano a persone e strutture negli Usa, Germania, Francia e Cipro".

Le autorità russe cercano nel frattempo di disinnescare la possibile ostilità della popolazione verso i molti immigrati dalle ex repubbliche sovietiche asiatiche, dopo che si è saputo che i quattro arrestati con l'accusa di essere gli autori del massacro sono tagiki.

L'Fsb e le forze del ministero dell'Interno hanno intanto fatto sapere di avere fermato nella regione di Rostov sul Don sei membri di una "organizzazione estremista" denominata Alla-Ayat, messa al bando in Russia, per avere fatto opera di reclutamento tra la popolazione locale. "L'attività criminale della cellula estremista era coordinata dall'estero", hanno affermato le forze di sicurezza.

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