Estero

Stupro di branco a Palermo, 8 anni e 8 mesi all'allora minorenne

Il giovane, ora maggiorenne, è stato condannato con rito abbreviato. La violenza di gruppo, sette persone, su una 19enne era avvenuta lo scorso luglio

Immagine di archivio
(Depositphotos)
5 marzo 2024
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Prima condanna per lo stupro di gruppo nei confronti di una ragazza di 19 anni, la notte del 7 luglio scorso in un cantiere in disuso al Foro italico di Palermo: l'unico minorenne tra i sette imputati, ora diventato maggiorenne, processato da solo in rito abbreviato è stato condannato a otto anni e otto mesi, più di quanto aveva chiesto il pubblico ministero, che aveva invocato otto anni di carcere.

Per la violenza sono accusati altri sei giovani, maggiorenni al momento dei fatti, che sono in carcere: pure loro hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato e il processo nei loro confronti inizierà ad aprile.

Dopo la sentenza la vittima ha detto di essere "contenta di essere stata creduta, visto che tutti erano contro di me". D'altra parte – ha aggiunto sono sempre ragazzi della mia età, non ho odio contro nessuno, mi spiace che si siano bruciati la vita e la stavano bruciando anche a me, anzi in parte me l'hanno bruciata".

Di quella notte, ha infatti raccontato, "mi rimangono dei flash orribili. Sono diminuiti gli attacchi di panico, perché prima ne soffrivo molto spesso, soprattutto la notte non riuscivo a dormire. Ora grazie al mio avvocato e all'associazione Le Onde, che mi supportano, sto cercando di trovare una mia strada e di uscire da questi ricordi".

L'avvocata Carla Garofalo, che assiste la giovane, ha commentato: "Non possiamo certamente essere felici per una sentenza nei confronti di un minorenne accusato di una violenza odiosa ai danni di una ragazza di 19 anni. La decisione del Gup (giudice per le indagini preliminari, ndr) del tribunale dei minorenni, superiore rispetto alla stessa richiesta dell'accusa, serve tuttavia a ristabilire la verità dopo tutte le false notizie e le infamità nei confronti della vittima di questo stupro di gruppo, che qualcuno ha cercato di far passare come un rapporto consensuale".

Il minorenne era stato arrestato il 18 agosto insieme ad altri tre indagati, mentre gli altri erano stati arrestati qualche giorno prima. Dopo l'arresto era stato affidato a una comunità, ma successivamente era stato nuovamente rinchiuso per avere pubblicato sulle reti sociali commenti e video in cui quasi "rivendicava" gli abusi.

A suo carico anche una chat in cui ammetteva con un amico che la diciannovenne non era consenziente. La vittima ha sempre ribadito di essere stata aggredita e di aver gridato "basta", chiedendo di smettere ai suoi aguzzini.

Per gli avvocati dei sette imputati, una testimonianza raccolta nel corso delle indagini difensive dimostrerebbe, invece, che le cose si sarebbero svolte in modo differente rispetto a quanto denunciato. Tra gli elementi a sostegno di questa tesi, contenuti in un fascicolo consegnato ai magistrati, ci sarebbero il racconto del datore di lavoro dell'allora fidanzato della ragazza e un video che mostrerebbe la ragazza che prima paga da bere ai sette amici e poi li invita a vedere sul suo telefonino alcune scene dove lei avrebbe avuto rapporti con altre persone. Una versione completamente opposta rispetto a quella della diciannovenne che, invece, ha sempre ribadito che il rapporto non è mai stato consensuale.

Lo stupro di gruppo aveva suscitato una vasta eco mediatica, un'infinita eco sulle reti sociali, e alimentato il dibattito politico.

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