Estero

L'ex avvocata di Trump si dichiara colpevole sul voto in Georgia

Sidney Powell è coinvolta nel processo sul tentativo di ribaltare il risultato delle presidenziali del 2020 nello Stato

Sidney Powell
(Keystone)
19 ottobre 2023
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Non c'è pace per Donald Trump. Una dei suoi ex avvocati e persona di fiducia del tycoon, si è dichiarata colpevole nel procedimento sul tentativo di sovvertire in Georgia le elezioni vinte da Joe Biden. Una decisione dalle conseguenze potenzialmente devastanti per l'ex presidente che, nello stesso giorno, ha incassato anche il ritiro del suo uomo, Jim Jordan, dalla corsa per diventare speaker della Camera americana.

Sidney Powell, fervida sostenitrice delle teorie cospirazioniste che ha contribuito a diffondere dopo il voto del 2020, ha ammesso di aver violato con l'aiuto di funzionari repubblicani locali i sistemi elettorali nella contea di Coffee, nella speranza di dimostrare in qualche modo che le elezioni erano state truccate ai danni del tycoon. I procuratori della contea di Fulton hanno chiesto per lei sei anni di libertà vigilata, una sanzione da 9.000 dollari e l'obbligo di scrivere una lettera di scuse ai cittadini della Georgia.

Per Trump la vera insidia è che la sua ex avvocata e confidente potrà, d'ora in avanti, essere chiamata a testimoniare in tutti gli altri procedimenti a carico dell'ex presidente, da quello per il ruolo nell'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 alle carte segrete portate nella residenza a Mar-a-Lago. Powell è la prima dell'entourage dell'ex presidente a dichiararsi colpevole ma la seconda degli imputati in Georgia dopo Scott Graham Hal, uno scrutatore che ha ammesso di aver violato l'ufficio di una contea ed è stato condannati a cinque anni di libertà vigilate e a testimoniare.

Lunedì prossimo, il 23 ottobre, per lei e un altro ex avvocato di Trump, Kenneth Chesebro, che hanno patteggiato per avere un rito accelerato inzierà il processe ed è quindi assai probabile che nelle prossime ore anche quest'ultimo si dichiarerà colpevole. Piegato ma non spezzato, Trump ha provato a spostare l'attenzione dalla Georgia - dove rischia più che in tutti gli altri processi perché i crimini per i quali potrebbe essere condannato non possono essere perdonati dalla grazia - attaccando la procuratrice di New York, Letitia James.

"Il suo testimone si è rivelato un disastro e le sue ridicole valutazioni errate", ha affermato l'ex presidente in un post su Truth a proposito dell'ultima udienza ribadendo che il processo a Manhattan per l'accusa di frode fiscale è "una caccia alle streghe ed "una gigantesca truffa dei democratici con un giudice che odia Trump e obbedisce agli ordini di Letitia". Non è un caso che il tycoon si sia sfogato contro il processo civile in corso a New York. Qualche giorno fa, infatti, la giudice Tanya Chutkan, che presiede il processo per il suo ruolo nell'assalto a Capitol Hill e i tentativi di ribaltare il voto 2020, ha emanato un ordine che gli vieta di esprimersi pubblicamente contro i testimoni, lo staff del tribunale e i pubblici ministeri che si occupano del caso federale. Non che Trump abbia mai accettato in passato di non esternare i suoi attacchi contro la giustizia, ma forse viste le ultime debacle subite -da Fulton County a Capitoll Hill - ha deciso di seguire una linea più prudente.

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