Estero

‘La Repubblica del Nagorno-Karabakh cesserà di esistere’

Lo ha annunciato con un decreto il leader separatista Samvel Chakhramanian. Intanto metà della popolazione è fuggita dopo la capitolazione dell'enclave

In fuga
(Keystone)
28 settembre 2023
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L'autoproclamata repubblica separatista del Nagorno Karabakh ha dichiarato che scioglierà tutte le sue istituzioni e organizzazioni governative a partire dal 1° gennaio 2024. A dare l'annuncio è stato il leader separatista dell'enclave Samvel Chakhramanian emettendo un decreto nel quale afferma che di conseguenza "la Repubblica del Nagorno Karabakh (Artsakh) cessa di esistere". Nel decreto viene sottolineato che una volta conosciute le condizioni per il ritorno della regione sotto il controllo azero, gli abitanti e i rifugiati (la popolazione armena) potranno "prendere individualmente la decisione di rimanere o tornare nel Nagorno Karabakh".

Finora scappate 65mila persone

Parte della popolazione armena del Nagorno-Karabakh, circa 65mila persone – la metà delle 120mila che vivevano nell'enclave – è fuggita in pochi giorni per paura di essere presa di mira dalla repressione azera, nonostante le promesse di Baku di rispettarne i diritti.

I separatisti armeni del Nagorno hanno subìto una sconfitta militare nel giro di ventiquattro ore la scorsa settimana, che li ha costretti a capitolare di fronte alle forze dell'Azerbaigian, il Paese da cui si sono separati quando l'Urss è crollata oltre trent'anni fa. L'Armenia, che ha sostenuto questo territorio per decenni, questa volta non è intervenuta militarmente, aprendo la strada alla reintegrazione della regione nell'Azerbaigian.

Ieri l'ex capo del governo dell’autoproclamata Repubblica, Ruben Vardanyan, è stato arrestato dalle forze azere mentre cercava di lasciare l'enclave.

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