stati uniti

Biden rischia l'impeachment

La Camera avvia la procedura contro il presidente, sospettato di complicità negli affari all’estero del figlio Hunter

Il presidente americano Joe Biden
(Keystone)
12 settembre 2023
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Si infiamma la battaglia per la Casa Bianca. Da un lato i repubblicani alla Camera lanciano formalmente un'indagine per l'impeachment di Joe Biden, sospettato di complicità negli opachi affari esteri del figlio Hunter, dall'altro Vladimir Putin entra a gamba tesa nella campagna elettorale definendo Donald Trump "un perseguitato politico" per le varie inchieste a suo carico.

Facendo propria la tesi del tycoon, lo zar ha denunciato pubblicamente in forum economico a Vladivostok che le inchieste giudiziarie contro Trump sono "una persecuzione per ragioni politiche da parte del suo rivale", ossia Biden, il presidente che ha coalizzato l'Occidente contro l'invasione russa dell'Ucraina. Una dimostrazione della "perversione del sistema politico americano", secondo il leader del Cremlino. Putin ha detto che comunque non si aspetta "alcun cambiamento fondamentale nella politica americana verso la Russia, chiunque sia il vincitore delle presidenziali", perché le autorità hanno ormai creato "un clima anti-russo nella società americana".

‘Le menzogne della Casa Bianca’

Il tycoon incassa anche un altro dividendo politico, ossia l'avvio di un'indagine formale per l'impeachment di Biden, un'onta che lui ha già subito due volte uscendone indenne. A dare l'annuncio è stato lo speaker Kevin McCarthy, eletto dopo una serie record di votazioni solo grazie all'appoggio determinante (e ricattatorio) di un manipolo di deputati trumpiani. "Attraverso le nostre indagini - ha spiegato - abbiamo scoperto che Biden ha mentito al popolo americano riguardo alla propria conoscenza degli affaristi esteri della sua famiglia. Testimoni oculari hanno dichiarato che il presidente si è unito a più telefonate e ha avuto molteplici interazioni, cene che hanno fruttato milioni di dollari a suo figlio e ai suoi soci in affari", ha aggiunto, evocando una "cultura di corruzione".


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Hunter Biden

L’attacco

I documenti bancari, secondo lo speaker, mostrano che quasi 20 milioni di dollari in pagamenti sono stati indirizzati ai membri e ai soci della famiglia Biden "attraverso varie società di comodo". "Nonostante le gravi accuse, sembra che alla famiglia del presidente sia stato offerto dalla stessa amministrazione Biden un trattamento speciale che altrimenti non avrebbe ricevuto", ha accusato, riferendosi al clemente accordo di patteggiamento - poi sfumato - del figlio Hunter per i reati di evasione fiscale e di possesso illegale di una pistola. "Si tratta di accuse di abuso di potere, ostruzione e corruzione e meritano ulteriori indagini da parte della Camera", ha concluso McCarthy, assicurando che "andremo dove ci portano le prove" e ammonendo che "il popolo americano merita di sapere che le cariche pubbliche non sono in vendita". "Estremismo politico nella sua forma peggiore", ha reagito subito la Casa Bianca, tramite un post su X del portavoce Ian Sams.

La difesa

"I repubblicani della Camera hanno indagato sul presidente per nove mesi e non hanno trovato alcuna prova di illeciti", ha aggiunto. Vero, finora non sono emersi riscontri che Biden abbia avuto un ruolo, diretto o indiretto, negli affari controversi del figlio, anche se è innegabile che Hunter abbia sfruttato il brand del nome, come ha confessato lui stesso nella sua autobiografia. Ma McCarthy era in un vicolo cieco: alcuni deputati trumpiani, come Matt Gaetz, avevano già minacciato di mettere ai voti la sua rimozione con una richiesta che necessita di un solo voto.


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Lo speaker della Camera Kevin McCarthy

Gli sviluppi

E ora pare che lo speaker si rimangi anche la promessa di mettere ai voti l'avvio dell'indagine, nel timore forse di non avere i 218 voti necessari: non può perderne più di cinque ma almeno 18 deputati repubblicani sono a rischio in collegi vinti da Biden e comunque molti sono scettici su tempi e merito di un'iniziativa destinata a naufragare al Senato (dove servono i due terzi per la condanna). Ma ai trumpiani serve per tenere sotto pressione Biden e danneggiarne l'immagine - già debole - in campagna elettorale. McCarthy potrebbe aver ceduto sull'impeachment anche nella speranza di unire il partito per evitare lo shutdown a fine mese con un accordo sul budget, che comprende la richiesta di altri 21 miliardi di dollari per l'Ucraina. Ma i trumpiani esigono tagli all'agenda di Biden e fondi per le loro priorità. Non sarà facile trovare la quadra. E confidare nel sostegno dem potrebbe diventare un boomerang per lo speaker.

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