la guerra in ucraina

Kiev riconquista i siti petroliferi in Crimea

Continua l’avanzata degli uomini di Zelensky. La Nato si prepara a una maxi esercitazione anti-Russia

Un deposito di petrolio in fiamme
(Keystone)
11 settembre 2023
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Non sarà forse la svolta della guerra, ma la riconquista da parte di Kiev delle piattaforme petrolifere ‘Torri Boyko’ al largo delle coste della Crimea, occupate dalla Russia nel 2015, segna un nuovo importante passo avanti nella logorante controffensiva ucraina, mentre la Nato si prepara nel 2024 alla più grande esercitazione di comando congiunto dai tempi della Guerra Fredda. È stata l'intelligence militare ad annunciare la riuscita dell'operazione nella quale le unità di Kiev hanno ripreso il controllo delle piattaforme di trivellazione Petro Godovalets, Ucraina, Tavrida a Sivash utilizzate dai russi anche per scopi militari.

La battaglia sul campo

Durante l'azione, segnata tra l'altro da uno scontro a fuoco tra imbarcazioni di Kiev e un caccia russo Su-30, le forze speciali ucraine si sono impadronite di munizioni per elicotteri e del radar Neva, in grado di tracciare i movimenti delle navi nel mar Nero. Progressi si registrano anche in direzione di Bakhmut, nel Donetsk, dove - secondo la viceministra della Difesa Anna Malyar - l'esercito "ha avuto un certo successo nell'area di Klishchiivka e Andriivka".


Keystone
Bombe sulla Crimea

Gli ucraini hanno liberato in totale 49 chilometri quadrati di territorio vicino alla città, ormai ridotta a poco più di un cumulo di macerie, avanzando metro dopo metro, trincea dopo trincea, in una guerra combattuta con una "intensità" che il capo di stato maggiore Usa, Mark Milley, ha detto di non avere "mai visto". Parola di generale che, insieme al suo staff, dall'inizio dell'invasione russa monitora in un'area top-secret del Pentagono, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, le operazioni sui campi di battaglia ucraini.

I progressi sul terreno da parte ucraina sono peraltro confermati dall'Istituto per lo studio della Guerra (Isw) attraverso l'analisi di una serie di video geolocalizzati. La difesa aerea ha fatto sapere di aver abbattuto 12 droni kamikaze Shahed di fabbricazione iraniana e un altro di tipo non identificato lanciati dai russi verso le regioni di Zaporizhzhia e Dnipropetrovsk.

Le mosse degli alleati

E mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si dice convinto che se Donald Trump dovesse vincere le presidenziali americane non sosterrà Vladimir Putin, la Nato prepara una maxi esercitazione pianificata per respingere un'eventuale aggressione russa contro uno dei suoi membri. Si terrà, anticipa il Financial Times, nella primavera 2024, e includerà tra le 500 e le 700 missioni di combattimento aereo, coinvolgendo più di 50 navi e circa 41’000 truppe di 31 Paesi più la Svezia. Continuano intanto i contatti con Washington per ulteriori aiuti. "Oltre che degli Atacms, con gli Usa stiamo parlando anche di altre armi a lungo raggio", ha scritto su Telegram il capo dell'Ufficio presidenziale ucraino Andry Yermak. A sua volta il ministro delle Finanze Serhii Marchenko ha detto di sperare che dagli Stati Uniti giungano 3,3 miliardi di dollari nel 2023 per coprire il deficit di bilancio e altri 12-14 nel 2024.

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