francia

Si schianta a 16 anni inseguito dalla polizia

Il governo teme nuovi scontri e manifestazioni dopo che un ragazzo in moto che non si è fermato all'alt ora è in stato di ‘morte cerebrale’

La polizia nella banlieue
7 settembre 2023
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Cova la rabbia nella banlieue francese per la morte di Safa, 16 anni, un ragazzino che, a detta dei vicini, "passava il tempo sulla sua minimoto da motocross". Mercoledì sera non si è fermato all'alt, è stato inseguito dalla polizia e si è schiantato senza casco contro un'altra auto di agenti che sopraggiungeva a un incrocio. Il dramma di Elancourt, alla periferia ovest di Parigi, ha assunto connotazioni confuse oggi quando l'avvocato della famiglia ha precisato che Safa è in stato di "morte cerebrale" ma non è ancora stato constatato il decesso. La procura ha dovuto convenire e ha corretto il tiro. Ad Elancourt, nel dipartimento delle Yvelines, una zona ben sviluppata senza particolari problemi di ordine pubblico, i vicini di casa della famiglia travolta dal dramma di Safa, gli amici e molti giovani si sono raccolti nei pressi dell'incrocio fatale.

La ricostruzione

Secondo quanto si vede dalle telecamere di sorveglianza, Safa è arrivato sulla sua minimoto con una vettura della polizia che lo seguiva. Era senza casco e guardava all'indietro. Lo scontro con l'auto di agenti che sopraggiungeva all'incrocio dopo aver effettuato una missione nei paraggi è stato inevitabile. Rianimato sul posto, il ragazzo è andato in coma appena arrivato in ospedale e per lui non c‘è più stato nulla da fare. È in stato di "morte cerebrale", come appurato oggi, e sembra che i familiari si impongano ancora con i medici a mantenerlo in vita, anche se soltanto artificialmente.

Le autorità sono inquiete, il prefetto delle Yvelines - sentite le relazioni sul malessere che emerge fra i giovani del quartiere e ricordando la settimana di rivolte urbane a giugno dopo la morte di Nahel, ucciso da un poliziotto a Nanterre, si è cautelato con l'invio a Elancourt, stasera, di uno squadrone di Crs 8, equipe di poliziotti particolarmente addestrati per affrontare azioni violente e di guerriglia.

Due inchieste

Dopo l'incidente di ieri comunque sono state aperte due inchieste: una per omicidio colposo a carico dei poliziotti, due dei quali sono stati fermati e interrogati, poi rilasciati oggi pomeriggio dalla Igpn, la polizia interna incaricata delle indagini sugli agenti; l'altra per la mancata ottemperanza a un ordine della polizia. Mentre l'avvocato di Safa e della famiglia Yassine Bouzrou ha presentato una denuncia per omicidio volontario.

E il pasticcio sull'annuncio di una morte non ancora ufficiale non ha contribuito a sedare gli animi. Lo ha ammesso la stessa procuratrice, Maryvonne Caillibotte: "L'informazione che ci era giunta era imprecisa, e si è rivelata sbagliata. Si trattava di ’morte cerebrale'. Esprimiamo forte rammarico, questa situazione ci ha messo in grave difficoltà. Mi metto nei panni della famiglia, non c'era bisogno anche di questo...". I poliziotti si sono finora difesi parlando di "incidente" e le immagini della videosorveglianza sembrano mostrare che l'auto che seguiva il ragazzo era "a distanza". Per l'avvocato Bouzrou, al contrario, la collisione è "stata voluta e provocata dai poliziotti".

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