la guerra in ucraina

Piano russo del grano in Africa per tagliare fuori Kiev

Ma la Turchia non ci sta. Putin avverte la Polonia che ammassa truppe al fronte: ‘Aggredire Minsk vuol dire attaccarci’

Un deposito di grano ucraino a Odessa dopo un attacco russo
(Keystone)
21 luglio 2023
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La decisione di Mosca di sfilarsi dall'accordo del Mar Nero, provocando un terremoto alimentare mondiale, è frutto di "un piano per rifornire l'Africa del cereale e tagliare fuori l'Ucraina dai mercati globali".

La rivelazione giunge dal Financial Times - che cita tre fonti che hanno familiarità con la questione - e delinea un quadro dettagliato sulle intenzioni del presidente russo Vladimir Putin. Lo zar, scrive il giornale britannico, ha proposto un'iniziativa in base alla quale il Qatar pagherebbe Mosca per spedire il suo grano in Turchia, che lo distribuirebbe quindi ai "Paesi bisognosi". Ma secondo le fonti, né il Qatar né la Turchia hanno accettato l'idea, che la Russia non ha ancora portato a livelli formali.

Mar Nero blindato

Nel frattempo, Mosca blinda il Mar Nero annunciando di aver condotto una "esercitazione" militare nel nordovest del bacino. E per il quarto giorno consecutivo ha scagliato la sua furia su Odessa, dove i missili Kalibr lanciati nella notte "hanno colpito terminal di grano distruggendo 120 tonnellate di cereali", secondo il governatore ucraino Oleg Kiper.


Keystone
I silos di Odessa sotto attacco

In base alla proposta russa - secondo una bozza visionata dal Ft - Mosca avrebbe dovuto inviare fino a un milione di tonnellate di grano alla Turchia "su base preferenziale". Il Qatar avrebbe pagato interamente il conto e il grano sarebbe stato fornito ad Ankara per essere poi spedito in Africa. Dopo che Putin si è tirato fuori dall'intesa questa settimana, "le persone coinvolte in questi colloqui hanno detto di aspettarsi che la Russia spinga la propria proposta al vertice Russia-Africa a San Pietroburgo la prossima settimana e quando visiterà la Turchia in agosto".

Nuove rotte

Ricostruzioni a parte, la Russia ha ufficialmente confermato che sta lavorando a nuove rotte per le forniture di grano: ai Paesi africani "saranno date garanzie" sulla loro richiesta di prodotti agricoli al vertice di San Pietroburgo alla fine di luglio, ha detto il viceministro degli Esteri russo Sergey Vershinin.

In chiaro, la Turchia sembra voler difendere a tutti i costi l'intesa raggiunta lo scorso anno: "Discuterò dell'accordo con il presidente russo Vladimir Putin. Credo che ne garantiremo la continuazione", ha detto Erdogan, ricevendo però il gelo del Cremlino: al momento nessun incontro con il presidente turco è attualmente in agenda di Putin, ha affermato il portavoce Dmitry Peskov.

In ogni caso, secondo Vershinin, contatti "ci saranno" per discutere la questione del grano, sul quale la Russia non intende cedere. Anzi, se necessario Mosca ispezionerà le navi che viaggiano nel Mar Nero per assicurarsi che non vengano utilizzate per il trasporto di armi. La tensione sul Mar Nero resta insomma altissima, così come si scava il solco tra i due blocchi contrapposti nel conflitto.

Varsavia in allarme

Con l'annuncio dell'addestramento delle forze speciali di Minsk da parte dei Wagner in Bielorussia, la Polonia ha deciso di spostare più truppe sul confine est. In risposta, Putin ha affermato che qualunque aggressione contro la Bielorussia equivarrà ad attaccare la Russia, che risponderà con tutti i mezzi disponibili, mentre attende per domenica la visita a Mosca del fedelissimo Lukashenko. Dall'altra parte del fronte, la Francia tira in ballo la Cina accusandola ancora una volta di fornire equipaggiamento miliare a Mosca. "Preferiremmo non lo facesse", è il commento di Emmanuel Bonne, consigliere del presidente francese Emmanuel Macron.

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