Guerra in Ucraina

‘L'attacco al ponte di Crimea è una nostra responsabilità’

L'ammissione da parte del Ministero della difesa ucraino: ‘Fu colpito per interrompere la logistica dei russi’

Il ponte attaccato
(Keystone )
9 luglio 2023
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Per la prima volta il Ministero della difesa ucraino ha riconosciuto la responsabilità di Kiev nell'attacco al ponte di Crimea dell'8 ottobre 2022.

Il viceministro della Difesa Hanna Malyar nel 500esimo giorno della guerra ha pubblicato su Telegram un elenco delle azioni più importanti messe a segno dall'esercito, tra queste proprio l'attacco al ponte: "273 giorni da quando è stato effettuato il primo attacco sul ponte di Crimea per interrompere la logistica dei russi", ha scritto. Il ponte di Crimea fu fatto saltare in aria con esplosivo portato da un camion bomba.

Intanto il presidente Volodymyr Zelensky è rientrato in Ucraina dalla Turchia con alcuni dei militari che difesero per mesi l'acciaieria Azovstal di Mariupol, rilasciati in uno scambio di prigionieri. Mosca parla però di accordi violati, "sia dalla parte turca che da Kiev". L'Ucraina ha pure assicurato che le bombe a grappolo "non saranno utilizzate sul territorio russo ufficialmente riconosciuto".

Zelensky ha pure nominato l'ufficiale militare Oleksiy Pivnenko comandante della Guardia nazionale. Lo riferisce Ukrinform.

"Ora abbiamo tra noi l'eroe dell'Ucraina Oleksandr Pivnenko, un potente soldato della Guardia nazionale, un ufficiale combattente che si è distinto nelle battaglie contro gli occupanti russi, in particolare nelle battaglie per Bakhmut. Ho nominato l'eroe dell'Ucraina Oleksandr Pivnenko comandante della Guardia nazionale ucraina", ha dichiarato.

Dal canto suo, la Germania insisterà per ritardare l'adesione dell'Ucraina alla Nato per timore che la mossa possa portare l'Alleanza alla guerra con la Russia, afferma il Telegraph citando fonti della stessa Nato.

Secondo le informazioni del quotidiano britannico, Berlino utilizzerà il vertice annuale della Nato in programma la prossima settimana a Vilnius per sollecitare gli altri Paesi a concentrarsi sulle garanzie di sicurezza piuttosto che sulle proposte di adesione.

La Germania "non vuole vedere" il presidente russo "Vladimir Putin testare potenzialmente l'articolo 5", affermano le fonti del Telegraph. In base a tale clausola, qualsiasi Stato Nato attaccato da un aggressore esterno ha il diritto di richiedere l'intervento militare dal resto degli alleati. Intanto il presidente Usa Joe Biden parte oggi per l'Europa.

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