Il via libera dell'Aiea: ‘Rispetta gli standard di sicurezza’. Pechino non ci sta: ‘Poco rispetto per la scienza’
L'Aiea dà il via libera al piano del Giappone di rilasciare l'acqua contaminata dalla centrale atomica di Fukushima nell'Oceano Pacifico: "Rispetta gli standard internazionali di sicurezza e avrà un impatto radiologico trascurabile", scrive l'Agenzia internazionale per l'energia atomica nel suo rapporto finale spiegando che la valutazione, condotta dall'Autorità di regolamentazione nucleare nipponica (Nra) sul piano di sversamento, è appropriata.
Una decisione che non convince i Paesi vicini, in particolare la Cina che alza i toni: Tokyo "mostra poco rispetto per la scienza". In una conferenza stampa organizzata prima dell'annuncio ufficiale l'ambasciatore cinese in Giappone, Wu Jianghao, ha voluto ribadire la contrarietà del suo Paese, suggerendo in alternativa un metodo di trattamento scientifico ‘sicuro, trasparente e convincente’ che altre nazioni possano accettare.
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Alcuni manifestanti sudcoreani
Il diplomatico ha perfino messo in dubbio la capacità stessa dell'agenzia delle Nazioni Unite di valutare l'impatto a lungo termine dell'acqua trattata sull'ecosistema marino. Rafael Grossi, il Direttore generale dell'Aiea in visita in Giappone, ha spiegato che i risultati della indagine sono scientifici e neutrali e includono tutti gli elementi necessari affinché il Giappone possa procedere: "Riconosciamo che ci sono preoccupazioni ma questo processo di diluizione e filtraggio non è nulla di nuovo. Esiste già nell'industria, dalla Cina alla Francia".
L'analisi finale dell'Aiea è frutto di sei rapporti precedenti pubblicati tra aprile 2022 e maggio 2023, con visite degli esperti nel sito di Fukushima, per verificare il sistema di bonifica del liquido prima del rilascio, contenuto nei 1.000 serbatoi ormai al 98% della loro capacità di stoccaggio, e frutto di numerosi incontri con funzionari della Tokyo Electric Power (Tepco), l'operatore dell'impianto, la Nra e il Ministero dell'Economia.
L'agenzia manterrà inoltre una presenza presso la centrale durante la revisione, e pubblicherà dati che saranno condivisi con la comunità globale, compreso il monitoraggio delle rilevazioni in tempo reale.
Le critiche della Cina si inseriscono nelle polemiche interne con la netta contrarietà all'operazione dei pescatori locali, preoccupati per la cattiva pubblicità sull'industria ittica della regione, mentre il premier nipponico Fumio Kishida ha promesso che Tokyo continuerà a spiegare il piano ai residenti e alla comunità internazionale ‘con la massima trasparenza’, riducendo al minimo le possibili ricadute sulla reputazione dell'area.
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La centrale di Fukushima
Dopo il disastro nucleare del marzo 2011, inizialmente 55 Paesi hanno imposto restrizioni all'importazione di selezionati prodotti alimentari giapponesi. La Cina, la Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong e Macao mantengono tuttora dei divieti, e l'Unione Europea impone ancora condizioni speciali per l'importazione di alimenti per animali e prodotti alimentari originari del Giappone o da esso spediti. Al termine della visita di quattro giorni nel Paese del Sol Levante, Grossi andrà anche in Corea del Sud nel prossimo fine settimana, per fornire informazioni al governo riguardo al rapporto e smorzare i toni del malcontento.