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Eredità Agnelli, tutto fermo in attesa dei giudici svizzeri

Il tribunale di Torino sospende la causa, bisognerà aspettare i due procedimenti in corso a Thun e a Ginevra

Gianni Agnelli con un giovanissimo Lapo Elkann
(Keystone)

Tutto sospeso, in attesa che i colleghi svizzeri decidano sulle due cause pendenti a Ginevra e a Thun. Lo ha stabilito il tribunale di Torino, sulla vicenda che ruota intorno all'eredità di famiglia che vede Margherita Agnelli, figlia di Marella Caracciolo e Gianni Agnelli, contro i figli John, Lapo e Ginevra Elkann. I giudici del tribunale civile del capoluogo piemontese hanno infatti accolto la richiesta degli avvocati di questi ultimi, Eugenio Barcellona e Carlo Re, di sospendere la causa successoria, in attesa che si arrivi alle sentenze negli altri procedimenti in corso.

In ballo da 20 anni

Una controversia che dura da 20 anni, al centro della quale c‘è il patto stipulato da Margherita con la madre, a Ginevra, nel 2004, un anno dopo la morte dell'Avvocato, in cui la secondogenita rinunciava alle partecipazioni nelle società di famiglia, liquidando la quota della società Dicembre, ottenendo in cambio il conferimento di beni per l'equivalente superiore a 1,2 miliardi. Un accordo che Margherita ha intenzione di invalidare, perché ritiene di non essere stata informata dell'esatto ammontare del tesoro di famiglia. Vittima di una sorta di ’complotto', mentre secondo i figli, nati dal matrimonio con lo scrittore e giornalista Alain Elkann, l'accordo fu sottoscritto liberamente dalla madre. Marella Caracciolo, morta nel 2019, indicò come eredi i tre nipoti.


Keystone
John Elkann aspetta il verdetto

Testamento impugnato

Margherita ha impugnato i testamenti davanti alle autorità giudiziarie elvetiche, sostenendo di essere stata esclusa ingiustamente, insieme agli altri figli avuti con il secondo marito, Serge De Pahlen, dalla successione chiedendo inoltre di procedere anche in Italia. Le cause in corso in Svizzera riguardano proprio la validità degli accordi del 2004 e i testamenti di Marella. Per i giudici del tribunale torinese le sentenze elvetiche potranno essere riconosciute in Italia anche nel caso in cui confermassero la validità del patto successorio stipulato da Margherita con la madre. Tra le rivendicazioni di Margherita, assistita dall'avvocato Dario Trevisan, la partecipazione azionaria nella Dicembre, società che con il 38% ha la maggioranza della Giovanni Agnelli Bv che, a sua volta, controlla il 52% di Exor, la holding della famiglia, del valore di 28 miliardi, azionista di maggioranza di Stellantis, Juventus, Ferrari, Iveco, Cnh Industrial e Gruppo Gedi. Il patrimonio della Dicembre, stimato in circa 3 miliardi, è controllata da John Elkann per il 60%, mentre il restante è suddiviso, 20% a testa, tra Lapo e Ginevra.

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