La tregua con Gaza regge, ritorno graduale alla normalità

Israele torna gradualmente alla normalità dopo una nottata tranquilla seguita all'annuncio di una tregua con la Jihad islamica a Gaza mediata dall'Egitto. Il direttore del Consiglio per la sicurezza nazionale Zahi Hanegbi ha ringraziato il presidente dell'Egitto Abdel Fatah al-Sissi e ha ribadito che di fronte all'Egitto «Israele si è impegnato a rispettare la formula che ‘alla calma risponderemo con la calma’».

Hanegbi ha escluso invece che Israele sia impegnato a rinunciare a ‘esecuzioni mirate’ dei suoi nemici a Gaza. «Se Israele sarà attaccato o minacciato continuerà a fare ricorso a tutti i mezzi in suo possesso per difendersi», ha aggiunto.

Gaza ha pure accolto con sollievo la fine delle ostilità. Nella nottata la Jihad islamica ha organizzato cortei per inneggiare alla ‘vittoria’ riportata in cinque giorni di combattimenti in cui ha sparato verso Israele oltre 1'200 razzi. «La resistenza è entrata unita in questa prova e ha scritto una pagina di forza, di sacrificio e di eroismo», afferma un comunicato del centro di coordinamento di tutte le fazioni armate di Gaza.

«Noi avvertiamo il pavido nemico: se tornerà alla pratica delle ‘esecuzioni mirate’ la nostra spada sarà sfoderata di nuovo», prosegue il comunicato. Il riferimento è alla uccisione di sei dirigenti militari della Jihad islamica colpiti in attacchi mirati della aviazione israeliana.

Secondo il Ministero della sanità di Gaza, in questa tornata di violenze 33 palestinesi sono rimasti uccisi e 147 feriti. In Israele si sono avuti due morti, uno dei quali un manovale di Gaza che era impegnato in una azienda israeliana a breve distanza dalla Striscia.