Estero

È morto l'ex presidente del Salone del Libro di Torino

Rolando Picchioni avrebbe compiuto 87 anni a maggio. Nato a Como fu anche esponente politico nell'ex Democrazia cristiana

Rolando Picchioni
23 marzo 2023
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È morto Rolando Picchioni, politico e presidente del Salone del libro di Torino fino al 2015. Avrebbe compiuto 87 anni a maggio.

Nato a Como, si era laureato in Lingue e letterature straniere all'Università di Torino e qui aveva condotto la sua carriera politica, iniziata nella Democrazia cristiana. Deputato dal 1972, era stato sottosegretario ai Beni culturali nei due governi Cossiga e nel governo Forlani, dal 1979 al 1981. Ricoverato da giorni nella clinica Santa Caterina da Siena nel capoluogo piemontese, è deceduto nella notte.

Dimessosi durante il governo Forlani, quando emerse la sua iscrizione nella loggia massonica P2, venne eletto nel consiglio regionale del Piemonte nel 1990, dove era stato capogruppo della Dc e cinque anni dopo divenne presidente dell'Aula. Militò nelle fila del Cdu, per passare successivamente all'Udeur prima e alla Margherita poi, fino ad aderire nel 2007 al Partito democratico. Degli anni Ottanta lo scandalo petroli, che lo vide coinvolto nel procedimento giudiziario da cui uscì assolto.

L'impegno in consiglio regionale intanto s'intersecava con l'organizzazione del Salone internazionale del libro di Torino, nell'ambito del quale divenne dal 1999 prima segretario generale della Fondazione per il libro, la musica e la cultura, poi presidente dal 2005. Proprio per questo ruolo il suo nome è tra quello dei 19 imputati del processo in corso a Torino per le presunte irregolarità nella vecchia gestione del Salone del libro.

"Mi difenderò – aveva dichiarato in una lettera aperta a gennaio 2019 a proposito dell'inchiesta – per ogni scatola di cioccolatini, che pure è un omaggio caratteristico della nostra città, per avere utilizzato ogni risorsa mia e della Fondazione per superare diffidenze, pregiudizi e ostacoli, mi difenderò per aver accolto i nostri ospiti con un'ospitalità degna della tradizione torinese, ma l'importante è che Torino sia stata e rimanga per tutti la ‘Città del Libro’".

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