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Il Papa: ‘Le dimissioni? Solo se la stanchezza mi annebbierà’

Lunedì saranno dieci anni dalla sua elezione. ‘Vorrei andare in Argentina’

Papa Francesco (Keystone)

Si avvicina il decimo anniversario della elezione di Papa Francesco: sarà il 13 marzo ma in Vaticano non è prevista nessuna celebrazione in grande stile. L’unico momento per ricordare l’evento sarà la messa, alle 8 di mattina e nella cappella di Santa Marta, alla quale ha invito a prendere parte i cardinali che vivono a Roma. Ma intanto si susseguono le analisi e le interviste per fare il bilancio dei questi dieci anni di pontificato.

E il Papa in un’intervista alla Radio svizzera, ha ribadito che non pensa alle dimissioni, ma "una stanchezza che non ti fa vedere chiaramente le cose, la mancanza di chiarezza, di sapere valutare le situazioni" lo spingerebbe a darle, e "anche il problema fisico, può darsi". Nello stesso colloquio torna sulla guerra in Ucraina: "Lì - ha detto - ci sono interessi imperiali, non solo dell’impero russo, ma degli imperi di altre parti. Proprio dell’impero è mettere al secondo posto le nazioni".

Voglia di casa

Una conversazione a tutto campo è quella poi con il sito Infobae al quale confida che vorrebbe andare in Argentina. Ma i tempi non li ha definiti perché questo viaggio nel suo Paese doveva farsi nel passato ma poi saltò per motivi di tempo. "Voglio andare in Argentina, voglio. Ma...", dice lasciando in sospeso l’interlocutore. Con il giornalista latinoamericano parla senza mezzi termini della situazione in Nicaragua. "Non si può che pensare a uno squilibrio della persona - dice riferendosi a Daniel Ortega -. Lì, abbiamo un vescovo incarcerato, un uomo serio, molto capace. Ha voluto dare la sua testimonianza e non ha accettato l’esilio". In Nicaragua è come se si volesse "riportare la dittatura comunista del 1917 o quella hitleriana del 35".

Omosessualità e Chiesa

Il Papa torna anche su questioni delicate nel dibattito interno alla Chiesa cattolica, dai gay ("oggi si mette molta lente d’ingrandimento su questo problema. Penso che dobbiamo andare all’essenziale del Vangelo: Gesù chiama tutti") al celibato dei sacerdoti. Abolirlo, argomenta il Pontefice, non servirebbe ad aumentare il numero di vocazioni. Ma apre uno spiraglio: "il celibato nella Chiesa occidentale è una prescrizione temporanea: non so se si risolve in un modo o nell’altro, ma è provvisoria in questo senso; non è eterno come l’ordinazione sacerdotale, che è per sempre, che tu lo voglia o no".

Aperture che arrivano proprio mentre a Francoforte si tiene l’assemblea del Cammino sinodale tedesco che ha votato a larghissima maggioranza sia il via libera alle benedizioni per le coppie omosessuali sia un testo che preannuncia la richiesta al Papa di riconsiderare la questione del celibato. Intanto il gesuita americano padre James Martin ritiene che il gesto più sorprendente dei dieci anni di papato di Francesco sia stato proprio "il suo avvicinamento alle persone Lgbt, una immensa benedizione non solo per quella comunità, ma anche per le loro famiglie e i loro amici".

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