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Rivolta per la legge sugli agenti stranieri

Migliaia di manifestanti radunati davanti al Parlamento di Tbilisi per contestare la legge osteggiata da Ue e opposizioni: un mezzo per limitare i media

Un momento delle proteste
(Keystone)

Migliaia di manifestanti sono tornati a radunarsi davanti al Parlamento a Tbilisi per protestare contro la legge sui cosiddetti ‘agenti stranieri’, approvata in prima lettura dall’assemblea. Una normativa osteggiata dalle opposizioni e dalla Ue, che la vedono come un mezzo per limitare le attività dei media e delle Ong, sul modello di quella analoga varata nel 2012 in Russia.

La donna con la bandiera

Le drammatiche immagini di una donna che durante gli scontri avvenuti la scorsa notte sventola una bandiera dell’Unione europea resistendo agli idranti della polizia sono diventate virali sui social. Sotto il getto dei cannoni ad acqua, la manifestante, con la mascherina e la borsa al braccio, agita il vessillo blu con le stelle. Un simbolo dell’anima europeista di un movimento che potrebbe richiamare le proteste di Euromaidan a Kiev nel 2013-2014, con la conseguente caduta del presidente filorusso Viktor Yanukovich. Ma le differenze con quell’esperienza sono radicali, perché anche il partito di governo Sogno Georgiano, sostenitore della nuova legge, aspira all’ingresso nella Ue e nella Nato, pur cercando di seguire una linea pragmatica nelle relazioni con Mosca, con cui la Georgia ha combattuto una guerra nell’estate del 2008.

66 fermati

Il ministero dell’Interno ha detto che 66 manifestanti sono stati fermati durante gli incidenti nella notte, quando la polizia ha risposto con gas lacrimogeni e idranti al lancio di bottiglie incendiarie e pietre contro il Parlamento, che una parte dei dimostranti ha cercato di prendere d’assalto. Negli scontri sono rimasti feriti 50 tra agenti e civili, ha aggiunto il ministero. Ma Giorgi Vashadze, del partito di opposizione Strategia Aghmashenebeli, ha denunciato "un uso sproporzionato della forza contro una dimostrazione pacifica" e ha detto che tra gli arrestati figura Zurab Japaridze, capo di un altro partito di opposizione, il Girchi.

Parlando oggi alla nuova manifestazione davanti al Parlamento, Levan Khabeishvili, leader del partito di opposizione Movimento unito nazionale, ha fatto un appello per tenere proteste quotidiane fino alla revoca della normativa. E poi ha bruciato pubblicamente dei fogli con il testo della legge, la quale impone alle società non commerciali che ricevono oltre il 20% dei propri finanziamenti dall’estero di registrarsi appunto come ‘agenti stranieri’.

I dubbi e le pressioni

Nel tentativo di smorzare le tensioni, il presidente di Sogno Georgiano, Irakli Kobakhidze, ha detto che il dibattito per il voto in seconda e terza lettura della legge non avverrà prima di giugno, in attesa di un parere che il Parlamento ha richiesto alla Commissione di Venezia, un organo consultivo legale del Consiglio d’Europa. Il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, ha tuttavia affermato che l’adozione della legge "non è compatibile con il percorso dell’Ue auspicato dalla maggioranza dei georgiani". Anche l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell ha osservato che la normativa potrebbe ostacolare l’ingresso in Ue della Georgia, che ha avanzato la sua candidatura un anno fa. "Ora è chiaro perché gli Stati Uniti non sono ancora nell’Unione europea, da loro questa legge è in vigore dal 1938", è stato l’ironico commento della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, con riferimento al Foreign Agents Registration Act sugli ‘agenti stranieri’ in vigore appunto da 85 anni. Il braccio di ferro in Georgia investe anche la sfera istituzionale, con la presidente della Repubblica Salomé Zourabichvili che si è schierata contro la legge, preannunciando il suo veto. Una decisione che tuttavia sarebbe inutile, perché Sogno Georgiano, che controlla oltre la metà dei seggi in Parlamento, potrebbe rendere comunque operativa la legge.

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