Italia

Benzina troppo cara, il Codacons non ci sta

In Italia, l’associazione a difesa dei consumatori presenta un esposto a Guardia di finanza e Procure per ipotesi di aggiotaggio

Il ripristino delle accise non giustificherebbe i prezzi
(Ti-Press)
4 gennaio 2023
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Sull’impennata dei prezzi di benzina e gasolio non pesano solo le accise, il cui taglio non è stato prorogato dal governo, ma incombe anche l’ombra di speculazioni sui listini.

Lo afferma il Codacons, associazione senza fini di lucro a difesa dei consumatori e dell’ambiente, annunciando un esposto alla Guardia di finanza e alle Procure della Repubblica di tutta Italia affinché accendano un faro sull’andamento dei prezzi alla pompa.

"La benzina in modalità self ha già superato quota 1,8 euro al litro, mentre il gasolio in modalità servito ha sfondato la soglia dei 2 euro al litro – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi –. Tutto ciò mentre le quotazioni internazionali del petrolio sono in ribasso e non giustificano in alcun modo l’andamento dei prezzi alla pompa, al netto del rialzo delle accise. Per tale motivo presentiamo un esposto alle procure della Repubblica di tutta Italia e alla Guardia di finanza chiedendo di aprire un’indagine per la possibile fattispecie di aggiotaggio e di sequestrare le bolle di acquisto dei carburanti direttamente presso le società petrolifere, per verificare le motivazioni di tali aumenti alla pompa".

Il Codacons ricorda infine che solo per effetto della mancata proroga al taglio delle accise la maggiore spesa per i rifornimenti raggiungerà nel 2023 un totale di +366 euro a famiglia, a cui vanno aggiunti gli effetti indiretti in termini di rincari a cascata sui listini dei prodotti trasportati e sulle tariffe di una moltitudine di servizi.

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