Boom di utili nel primo trimestre del 2022: 9,1 miliardi di dollari di utile netto rettificato. Bilanciate le perdite per l’uscita dalla Russia
Grazie ai prezzi elevati del petrolio e del gas – che hanno ampiamente bilanciato i 3,9 miliardi di dollari che prevede di perdere dalla sua uscita dalla Russia –, tra gennaio e marzo il gruppo Shell ha registrato la sua migliore trimestrale da oltre un decennio.
L’ultima delle ‘supermajor’ dell’energia a pubblicare i risultati del suo primo trimestre, ricorda Bloomberg, ha superato ampiamente le stime degli analisti. L’utile netto rettificato di Shell del primo trimestre è stato di 9,13 miliardi di dollari rispetto ai 3,23 miliardi dell’anno precedente, in questo caso escludendo l’ingente svalutazione derivante dall’uscita dagli asset in Russia, compreso il progetto di gas naturale liquefatto Sakhalin-2.
Il gruppo prevede di distribuire nel primo semestre a dividendo circa il 30% del flusso di cassa, con la Borsa che ha subito risposto in modo positivo: il titolo in avvio di seduta ad Amsterdam sale di oltre due punti percentuali attorno ai 27 euro.