Le mamme di Azovstal: qui  cibo e acqua solo per 2 giorni

Nel frattempo Kiev riferisce che sono state colpite cinque stazioni ferroviarie nell’Ucraina occidentale e centrale. Segui il live de laRegione

Gli Stati Uniti riporteranno a partire da questa settimana la loro presenza diplomatica in Ucraina e sbloccheranno altri aiuti militari per oltre 700 milioni di dollari (658 milioni di franchi), che andranno a Kiev ma in parte anche agli alleati regionali Nato che hanno fornito armi all’Ucraina e ora hanno bisogno di ricostituire le loro scorte.

"L’amicizia e la partnership tra l’Ucraina e gli Usa sono più forti che mai", ha twittato ieri sera Zelensky in risposta a un tweet del presidente americano che aveva promesso di "di continuare a sostenere gli ucraini nella loro lotta per difendere la patria". Il leader ucraino ha salutato anche la rielezione del presidente francese "Emmanuel Macron, vero amico dell’Ucraina".

Finita la missione lampo di Blinken e Austin, rientrati stamani in territorio polacco, inizia ora quella di Antonio Guterres: il segretario generale dell’Onu sarà oggi ad Ankara (Turchia), domani a Mosca e giovedì a Kiev (Ucraina). Viaggio che però ha attirato forti critiche da parte ucraina. "Non è una buona idea andare a Mosca: non capiamo la sua intenzione di parlare col presidente russo Vlamdimir Putin", ha detto Igor Zhovka, vicecapo dello staff di Zelensky, avvisando che Guterres "non è autorizzato" a parlare per conto del governo ucraino nei suoi sforzi di pace.

Intanto la guerra della Russia in Ucraina entra oggi nel suo terzo mese. Bombardamenti e morti anche ieri, nel giorno della Pasqua ortodossa. Nella regione di Donetsk cinque le vittime, tra cui due bambine di cinque e quattordici anni. A Kherson i militari russi starebbero bloccando chi vuole andar via, con Mosca che secondo Kiev e i servizi segreti britannici sta per organizzare lì un referendum farsa atto a legittimare la sua occupazione. Continui bombardamenti e particolare concentrazione di forze russe vengono poi segnalati vicino Huliaipole, nella regione di Zaporizhzhia.

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19:34

‘Odessa scioccata, ma continua a vivere. Dai russi tanti errori’

L’intervista a Radio Ticino di Luca Poletti, direttore di “The Odessa Journal”. Ascolta l’audio

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18:36

Le forze di Kiev bombardano la regione di confine di Belgorod

La Russia ha denunciato nuovi raid ucraini nella regione frontaliera di Belgorod, nel villaggio di Nekhoteyevka. Lo riferisce il governatore locale, citato dalla Tass, precisando che non risultano vittime civili.

 

18:23
Zurigo, con 7’000 persone, ne ha accolti di più. Ma non in proporzione

Profughi, meglio le città. San Gallo Cantone ‘meno ospitale’

La nuova chiave di riparto decisa da Berna in fatto di rifugiati ucraini dovrebbe livellare la situazione su scala nazionale

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18:15

Media, esplosioni vicino al ministero in Transnistria

 Diverse esplosioni sono state udite nei pressi dell'edificio che ospita il ministero per la Sicurezza statale a Tiraspol, in Transnistria, la regione separatista filorussa della Moldavia al confine con l'Ucraina. Lo riferiscono le tv locale Tsv, citata dalla Tass, precisando che ci sono "diverse ambulanze" nell'area

17:57
Putin-Kirill, alleanza più stretta che mai

La Pasqua ortodossa celebrata ieri nelle Chiese orientali, oltre a non essere stata accompagnata - come invocato da più parti - da una tregua nell’offensiva russa in Ucraina, è stata anche l’occasione per rinsaldare come non mai il legame di ferro tra il presidente Vladimir Putin e il capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca di Mosca Kirill.

Le immagini di Putin con una candela rossa in mano e che si fa il segno della croce durante il servizio pasquale notturno celebrato da Kirill nella chiesa cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca, presente anche il sindaco della capitale Sergej Sobjanin, hanno fatto il giro del mondo. E sono state anche il segnale inequivocabile, sia verso l’interno del “mondo russo” che verso l’esterno, che il capo del Cremlino gode quanto mai prima del sostegno, non solo morale, del patriarca di Mosca e di tutte le Russie. Un aspetto fondamentale in una guerra in cui la componente religiosa gioca un ruolo cruciale.

Hanno fatto molto discutere, nelle scorse settimane, le sortite di Kirill benedicenti l’invasione dell’Ucraina, vista - con toni metafisici e apocalittici - come una sorta di “guerra santa” contro l’avanzare dall’Occidente delle derive immorali e anti-cristiane simboleggiate dal Gay Pride. Il Patriarca ha esortato esplicitamente a combattere contro “i nemici interni ed esterni della Russia”. Tesi che gli sono valse, oltre a una valanga di critiche, addirittura la denuncia collettiva da parte di oltre 400 preti ortodossi ucraini - facenti capo al suo stesso Patriarcato di Mosca - al Consiglio dei Primati delle Chiese Antiche Orientali (la più alta “corte” dell’ortodossia mondiale) perché predica la dottrina del “mondo russo”, che si discosta dall’insegnamento ortodosso e dovrebbe essere condannato come eresia, e perché avrebbe commesso “crimini morali”, benedicendo le azioni di guerra contro Kiev e sostenendo pienamente l’aggressività delle truppe russe sul suolo ucraino.

Nel sermone dell’altra sera davanti a Putin, Kirill non ha usato accenti altrettanto bellicisti, non ne aveva bisogno, ma ugualmente improntati alla “vittoria”. “La prima cosa che ogni cristiano dovrebbe trarre dalla celebrazione pasquale è l’assoluta fiducia nel trionfo finale della verità, della luce e della verità, perché è per questo che il nostro Salvatore ha sofferto ed è risorto - ha affermato -. Ciò significa che tutti coloro che sono con Cristo sono insieme al Vincitore, sono dalla parte della vittoria, non importa quanto sia difficile la nostra vita quotidiana”. “E Dio non voglia che le difficoltà che stiamo vivendo ora non ci impediscano di mantenere la sobrietà d’animo, la lucidità e la capacità di comprendere correttamente i segni dei tempi - ha aggiunto -. Questo è dato a tutti noi attraverso l’esperienza della vita spirituale, e chi sa distinguere i segni dei tempi diventa invincibile”. Al patriarca, per la Pasqua ortodossa, ha inviato una lettera papa Francesco. “Caro fratello! Possa lo Spirito Santo trasformare i nostri cuori e renderci veri operatori di pace, specialmente per l’Ucraina dilaniata dalla guerra, affinché il grande passaggio pasquale dalla morte alla nuova vita in Cristo diventi una realtà per il popolo ucraino, desideroso di una nuova alba che porrà fine all’oscurità della guerra”. Non si sa quanto tali parole possano trovare ascolto nel leader ortodosso.

Ma sta di fatto che, per quanto l’intento ecumenico di Bergoglio resti immutato (“per me l’accordo è superiore al conflitto", ha ripetuto la scorsa settimana a La Nacion), le distanze sulla guerra rimangono pressoché incolmabili. Tali da impedire quell’incontro che era in cantiere per il prossimo 14 giugno a Gerusalemme, dove Francesco sarebbe dovuto arrivare dalla sua visita di due giorni in Libano, e che invece la diplomazia vaticana ha preferito fosse annullato, e rinviato magari altrove, sempre in “territorio neutro” (come all’Avana nel 2016) ma a data da destinarsi, perché in questo momento avrebbe "creato confusione”. Insomma, nessuno avrebbe compreso, non solo in Ucraina, il senso di un abbraccio tra il Papa che predica incessantemente la pace, e il Patriarca, di fatto padre e sostenitore spirituale di Putin, che benedice la guerra.

17:11

Le mamme di Azovstal: qui  cibo e acqua solo per 2 giorni


Due giorni ancora e poi finiranno le scorte di cibo ed acqua. Per due lunghi mesi si sono arrangiate, mettendo insieme ciò che trovavano per sfamare i figli ma ora le madri di Azovstal temono di non farcela più.

L'allarme sale dai cunicoli bui dell'acciaieria di Mariupol, assediata da settimane dalle forze di occupazione russe e rimbalza sui social grazie ad un nuovo video del battaglione Azov.

Sono quindici i bimbi e le bimbe sotto i 14 anni che vivono negli stanzoni umidi senza poter vedere la luce del sole da troppo tempo, con loro le madri e le nonne. Hanno i visi sfatti le donne, travolte dalla fatica e dalla stanchezza, gli occhi gonfi di chi ha pianto molto e non riesce a più a controllarsi anche davanti allo sguardo invadente di una telecamera.

"La vita pacifica" è ormai solo un ricordo, dicono, non sanno quando potranno tornare a vivere sulla "loro terra". "Ci hanno privato di tutto", racconta chi trova il coraggio di prendere la parola. Il lavoro, le scuole, "la nostra bella città". Chissà se sanno che di Mariupol non è rimasto davvero più niente.

La sera della vigilia della Pasqua ortodossa, Zelensky ha postato delle vecchie foto: un palazzo, una chiesa, un parco, un pontile che si distende sull'acqua del fiume, e di tutto questo non c'è più traccia. Una città da mezzo milione di abitanti non c'è più.

Nella pancia di Azovstal, gigante della produzione dei semilavorati per mezza Europa e fortezza sotterranea, la vita quotidiana si degrada in modo sempre più evidente: i giacigli sono fatti di panni sporchi, il freddo e l'umidità impregna gli abiti.

Una mamma fa strada, apre una porta e su un materasso malconcio si intravede un fagotto avvolto in una coperta: c'è un bimbo con un ciuccio in bocca che riposa, per pantalone una busta di plastica tenuta insieme dallo scotch. I pannolini per i più piccoli nei bunker dell'acciaieria si fanno così.

La telecamera poi inquadra i muri scrostati, la desolazione degli stanzoni. "Per quanto tempo saremo qui?", è la domanda disperata che non ha risposta. I russi annunciano a ripetizione corridoi umanitari, ma non sono sicuri, dice Kiev. Il rischio è finire deportati nei territori della Federazione. E allora nonostante le bombe, nonostante tutto, meglio restare dove si è. In attesa. Ma il mondo - chiedono ancora le donne di Azovstal - sta guardando come Mariupol viene uccisa? "Il mondo dimentica, Azov no", è l'unica assicurazione che sanno e possono dare i soldati del controverso battaglione.

17:08
Un passato da campionessa olimpica

Riappare a Mosca la compagna di Putin: ‘Ne usciremo più forti’

L’ex ginnasta si è presentata alla Vtb Arena per un evento a lei dedicato. Sullo sfondo la ‘Z’: simbolo di sostegno alla guerra

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16:20

Erdogan incontra Guterres ad Ankara

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha incontrato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres al palazzo presidenziale di Ankara. Lo fa sapere l'agenzia Anadolu secondo cui l'incontro è stato chiuso alla stampa. Secondo un portavoce, Guterres si recherà domani a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin e successivamente a Kiev dove ha in programma di vedere il capo di Stato ucraino Volodomyr Zelensky.

16:18

Per Mosca il cessate il fuoco al momento è impossibile

"La Russia al momento non ritiene il cessate il fuoco un'opzione possibile" in Ucraina. Lo ha detto il vice ambasciatore di Mosca all'Onu, citato dalla Tass, accusando inoltre Kiev di "non usare i corridoi umanitari" offerti dalla Russia.

16:18

Raid nella regione di Kharkiv, almeno 3 morti, 5 morti negli attacchi alle stazioni

Nuovi bombardamenti russi sono stati compiuti oggi nella regione orientale ucraina di Kharkiv. Almeno tre persone, due uomini e una donna, sono rimaste uccise nel villaggio di Bezruky, vicino a Dergachi. Lo riporta l'Ukrainska Pravda, secondo cui i bombardamenti hanno inoltre colpito e messo fuori uso una conduttura del gas.

Intanto la procura locale ha precisato che i morti nei raid russi contro le installazioni ferroviarie in Ucraina sono almeno 5 e vi sarebbero 18 feriti.

15:13

Il sesto pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia potrebbe slittare alla prossima settimana

A quanto apprende l'agenzia italiana Ansa, la proposta formale del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia potrebbe slittare alla prossima settimana.

Una riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi Ue è stata convocata per mercoledì ma fonti europee spiegano che il testo delle nuove misure, incluse quelle sul petrolio, molto probabilmente non sarà sul tavolo.

Si tratta, rimarcano le stesse fonti, di un work in progress e non si esclude un'accelerazione all'ultimo minuto ma, al momento, si prevede che questa settimana sia impiegata per le consultazioni sulle nuove sanzioni tra la Commissione Ue e le cancellerie europee.

14:13
14:08
Collegamenti internazionali mantenuti solo verso pochi Paesi

Aeroflot perde quota: passeggeri giù del 20% in marzo

Il conflitto in Ucraina colpisce duramente la principale compagnia aerea russa. Calo del 50% sul piano internazionale

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14:02



12:37

Kiev, morti nei bombardamenti alle stazioni ferroviarie

Non solo feriti ma anche morti negli attacchi missilistici che hanno colpito cinque stazioni ferroviarie nell'Ucraina occidentale e centrale.

Secondo quanto riferisce l'emittente nazionale del Regno Unito Bbc in linea, le autorità locali della regione centrale di Vinnytsia hanno annunciato su Telegram l'uccisione di alcune persone e il ferimento di altre dopo gli attacchi alle stazioni di Zhmerynka e Kozyatyn, senza però precisarne il numero.

"I russi stanno provando a colpire le infrastrutture critiche", hanno aggiunto le medesime autorità spiegando che le ferrovie ucraine hanno "cancellato o dirottato" i treni.

12:19

Mosca, cessate fuoco per evacuare i civili da Azovstal

Mosca ha annunciato il cessate il fuoco oggi per consentire ai civili di lasciare l'acciaieria assediata di Azovstal a Mariupol, nel sudest dell'Ucraina. Lo rende noto il ministero della difesa russo.

Le forze russe e i loro delegati ucraini filorussi si impegnano a "cessare unilateralmente le ostilità alle 14.00 ora di Mosca, a ritirare le unità a distanza di sicurezza e garantire la partenza dei civili in una direzione scelta da loro", ha affermato il ministero della difesa russo in una nota.

Condizioni di vita pessime

Cibo e acqua ancora solo per un paio di giorni. A lanciare l'allarme sono le donne che vivono nei bunker dell'acciaieria. Riprese in un nuovo video postato su YouTube dal battaglione Azov, a parlare questa volta sono loro e non i loro figli. "Dimenticato dal mondo, ma non da Azov", scrivono i soldati.

Le condizioni di vita peggiorano ogni giorno nei sotterranei dell'acciaieria assediata dai russi: "I bambini non riescono a dormire a causa dei bombardamenti continui", racconta una mamma citata dal giornale ucraino in linea Ukrainska Pravda. I visi sono inevitabilmente tesi, provati dalla fatica e dalla paura. Dopo oltre 60 giorni di guerra manca tutto e ci si arrangia come si può.

Al posto dei pannolini per i più piccoli si usano buste di plastica, al posto delle coperte vestiti sporchi. "Ci hanno privato dalla nostra vita pacifica sulla nostra terra, che non è la loro terra; della nostra bella città, del lavoro, della nostra scuola, dell'ospedale. Non abbiamo più acqua o cibo, ne rimane solo per pochi giorni. Cosa daremo da mangiare ai bambini? Per quanto tempo saremo qui, sotto i bombardamenti? E che dire del mondo intero? Sta guardando come Mariupol viene uccisa?", sono le parole di un'altra donna riportate dall'agenzia di stampa statale ucraina Ukrinform.
 
 

11:36
10:10
09:33

Austin: ‘Vogliamo una Russia indebolita per evitare altre guerre’

Gli Stati Uniti vogliono vedere la Russia "indebolita" al punto che non possa lanciare nuove guerre. Lo ha detto il capo del Pentagono, Lloyd Austin, parlando in Polonia nei pressi della frontiera ucraina di rientro dalla visita lampo a Kiev con il segretario di Stato Antony Blinken.

"Noi vogliamo vedere la Russia indebolita a un livello tale che non possa più fare cose come l'invasione dell'Ucraina", ha detto Austin, aggiungendo che "ha già perso molte delle sue capacità militari e molte truppe, per essere franchi, e noi non vorremmo che possa ricostruire rapidamente tali capacità".

08:24

Mosca: 'In fiamme un deposito carburante nella località russa di Bryansk'

Un incendio è divampato in un deposito di carburante nella località russa di Bryansk, non lontano dalla frontiera con l'Ucraina. Lo rendono noto le autorità locali citate dall'agenzia di stampa ufficiale russa Tass.

Non si hanno indicazioni al momento sulla natura dell'incendio né sulle possibili cause. Così come non si hanno notizie di vittime. Bryansk è un centro situato a circa 150 chilometri (km) dalla frontiera con l'Ucraina, vicino alle regioni di Sumy e Chernihiv. Dista invece circa 380 km da Mosca.

08:01

Iniziate le visite del segretario generale dell'Onu: domani a Mosca

Finita la missione lampo di Blinken e Austin, rientrati stamani in territorio polacco, inizia ora quella di Antonio Guterres: il segretario generale dell'Onu sarà oggi ad Ankara (Turchia), domani a Mosca e giovedì a Kiev (Ucraina). Viaggio che però ha attirato forti critiche da parte ucraina. "Non è una buona idea andare a Mosca: non capiamo la sua intenzione di parlare col presidente russo Vlamdimir Putin", ha detto Igor Zhovka, vicecapo dello staff di Zelensky, avvisando che Guterres "non è autorizzato" a parlare per conto del governo ucraino nei suoi sforzi di pace.

07:58

Sempre forte la partnership tra Ucraina, Usa e Francia

"L'amicizia e la partnership tra l'Ucraina e gli Usa sono più forti che mai", ha twittato ieri sera Zelensky in risposta a un tweet del presidente americano che aveva promesso di "di continuare a sostenere gli ucraini nella loro lotta per difendere la patria". Il leader ucraino ha salutato anche la rielezione del presidente francese "Emmanuel Macron, vero amico dell'Ucraina". Congratulandosi anche lui con Macron, Biden da parte sua ha dichiarato di "non vedere l'ora di continuare la stretta cooperazione" con la Francia "in particolare per sostenere l'Ucraina e difendere la democrazia".

07:51