Estero

Condannato per aver imbottito gli anziani di psicofarmaci

Sei anni ad un gestore di una casa di riposo del Bolognese che dava gli ospiti maxi dosaggi di sedativi

19 aprile 2022
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Imbottire gli anziani ospiti della residenza per la terza età in cui sono ricoverati con maxi dosaggi di sedativi e psicofarmaci configura il reato di maltrattamenti e quello di lesioni, anche gravi, se ci sono conseguenza sulla già malferma salute dei poveri pensionati. Così è stata confermata dalla Cassazione la condanna a sei anni e otto mesi di reclusione nei confronti di un ex infermiere, Dani Vanes di 70 anni, gestore di una casa famiglia per anziani a San Lazzaro di Savena, nel Bolognese, e accusato di "maltrattamenti" e lesioni personali nei confronti di alcuni ospiti della struttura ai quali somministrava "farmaci ad azione psicotropa in modo abnorme al fine di ridurre" i poveretti "in uno stato di costante torpore". Almeno due le vittime di questo ‘trattamento’ in voga nella struttura ‘Il Fiore’ e per il quale Dani Vanes è stato anche condannato a risarcire le parti civili costituitesi nel processo, come lo Spi Cgil di Bologna e il Comune di San lazzaro di Savena, oltre ai familiari degli anziani. Si tratta, ricorda la Cassazione, del pensionato Dante Luppi messo "in pericolo di vita per effetto della massiccia somministrazione di psicofarmaci" che gli avevano causato una "grave intossicazione che se non interrotta avrebbe condotto all’aggravarsi delle condizioni generali, determinando la morte". Senza successo la difesa dell’imputato ha sostenuto che "una volta ricoverato in ospedale" Dante Luppi "non avrebbe avuto necessità di terapie salvavita". In proposito gli ‘ermellini’ osservano che come rilevato dalla Corte di Appello di Bologna nel suo verdetto del 15 ottobre 2020, "l’elemento che ha interrotto il decorso" dell’intossicazione "è consistito in primo luogo nell’interruzione della somministrazione in dosi elevatissime di psicofarmaci indebitamente fatti assumere".

"Quanto detto - prosegue la Cassazione nella sentenza 15142 depositata oggi - conduce a ritenere che il vaglio di merito in ordine alla concreta idoneità delle condotte dell‘imputato a porre a rischio la vita di Dante Luppi sia stato compiutamente svolto dai giudici di merito". L’ anziano morì dopo tre mesi di ospedale. Poi c’è il caso di Luciano Tunesi, anche lui ricoverato presso ’Il Fiore’. Nei suoi confronti, Dani Vanes è colpevole di aver ignorato l’indicazione proveniente dal medico interno della struttura "secondo il quale sarebbe stato necessario il ricovero in ospedale" di Tunesi. Invece, Vanes gli applicava un catetere e gli somministrava "massicce dosi di sedativi".

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