Estero

Frontex, sorvoli per evitare altri morti nella Manica

Vertice sui migranti senza il Regno Unito, ma Parigi tende la mano: ‘Lavoriamo tutti assieme’

Pattugliamenti nella Manica (Keystone)
28 novembre 2021
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Un aereo dell’agenzia europea delle frontiere, Frontex, dal primo dicembre a sorvegliare la Manica per evitare che il braccio di mare che separa la Gran Bretagna dall’Europa diventi - dopo il Mediterraneo - un nuovo cimitero di migranti: è la decisione concreta emersa dalla riunione europea convocata a Calais dopo la strage di mercoledì scorso, quando 27 persone sono annegate in un’imbarcazione di fortuna partita proprio da quel porto e diretta verso le coste inglesi. Il dispositivo europeo “potrà aiutare giorno e notte le polizie francese, olandese e belga“ nella lotta al traffico dei famigerati "passeur”, secondo quanto annunciato alla fine della riunione dal ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin parlando di “troppi morti” nel Canale: "Una situazione inaccettabile”, ha detto.

Lo stesso Darmanin, molto duro con i britannici al punto da annullare l’invito alla riunione diretto alla sua omologa Priti Patel in segno di protesta con il governo di Londra, ha lanciato segnali di pace auspicando di “lavorare“ con “gli amici britannici” per gestire meglio il flusso migratorio sulla Manica ma, ha precisato, "in una situazione di parità”. L’annullamento dell’invito alla ministra britannica era stato deciso dopo la lettera - definita “inaccettabile” da Parigi - con la quale il primo ministro britannico Boris Johnson chiedeva alla Francia di "riprendere indietro i migranti che arrivano sulle coste della Gran Bretagna”.


Manifestazione pro-migranti (Keystone)

Alla riunione di Calais, quindi, erano presenti i ministri dell’Interno di Germania, Olanda e Belgio, con la Commissaria europea agli Affari interni e i direttori di Frontex, l’agenzia delle frontiere, e di Europol. “Non è stata una riunione anti-inglese - ha voluto sottolineare Darmanin - era filoeuropea“. Nella dichiarazione finale congiunta, Germania, Belgio, Olanda e Francia fanno sapere di voler “rafforzare la cooperazione operativa” contro il traffico di migranti ma anche di “migliorare la cooperazione congiunta con la Gran Bretagna”. "Dobbiamo lavorare con i nostri amici britannici - ha sottolineato Darmanin - e dire loro alcune cose: prima di tutto, di aiutarci collettivamente a lottare meglio contro i passeur, ci mancano informazioni, ad esempio le risposte non sempre arrivano in tempo alle domande della polizia francese”. Ma bisogna anche andare più a monte, ha sottolineato il ministro francese, “lottando contro l’attrattività inglese” che circola fra i migranti, possibile in particolare grazie a "un mercato del lavoro in base al quale si può lavorare senza carta d’identità: non ci sono più strade legali - ha rincarato - per chiedere l’asilo in Inghilterra”.


I corpi seppelliti di alcuni migranti a Calais (Keystone)

Gli ha fatto eco il segretario di stato all’Asilo e alla Migrazione belga Sammy Mahdi, chiedendosi “perché così tante persone vogliono arrivare in Gran Bretagna e vedono la Gran Bretagna come l’eldorado? Bisogna progredire in modo molto più rapido per garantire che questi drammi non si verifichino perché addossarsi l’un l’altro la colpa non serve a niente". Per i tedeschi, Stephan Mayer, segretario di Stato parlamentare al ministero federale dell’Interno, ha definito “urgente" l’adozione di un accordo fra l’Unione europea e la Gran Bretagna” sulle migrazioni, invocando un "accordo post-Dublino fra l’Ue e la Gran Bretagna”.

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