Estero

Boris Johnson cita Peppa Pig di fronte a industriali, è polemica

Discorso ‘sconclusionato’ per taluni; infarcito di battute e invenzioni retoriche con un tasso di bizzarria che ha fatto storcere il naso a più d’uno

Boris Johnson
(Keystone)
22 novembre 2021
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È finita così per il premier Tory britannico nel tradizionale intervento dinanzi all’assemblea di industriali della Cbi, tenuta quest’anno nel Nord dell’Inghilterra, territorio da anni in attesa di rilancio economico, tanto più urgente sullo sfondo del dopo Covid e del dopo Brexit: intervento nel quale il capo del governo di Sua Maestà è arrivato a citare Peppa Pig, celebre personaggio dei cartoni animati, a paragonarsi indirettamente a Mosè e a tratti è parso perdere il filo, almeno secondo i media più ostili, come il filo-laburista Guardian che non ha esitato a bollarlo come “sconclusionato”.

Evocando la necessità che sia il settore privato a trainare la ripresa, al di là dei massicci interventi pubblici fatti dal suo stesso governo sullo sfondo della pandemia, il primo ministro ha citato l’esempio del successo di un parco a tema dedicato appunto a Peppa Pig: frutto di una creatività che i burocrati dello Stato non possono avere. “Amo Peppa Pig World, alzi la mano chi ci è stato”, ha insistito rivolgendosi a una platea di uomini d’affari perplessi.

Qualcuno dei presenti lo ha poi criticato apertamente per non essersi concentrato seriamente sul tema in discussione, i tanto attesi piani per il Nord dell’Inghilterra. E, per di più, per aver chiesto all’uditorio se avesse mai visitato un’attrazione per ragazzi lontana centinaia di chilometri “e sei ore di macchina” dal posto in cui si trovava. Mentre non sembra aver riscosso maggior successo il suo riferimento a sé stesso in veste di portatore di “un decalogo di comandamenti” per la transizione verde delle aziende verso un modello sostenibile rispetto ai cambiamenti climatici.

Per Richard Swart, manager di un gruppo manifatturiero interpellato dal Mirror, altro giornale vicino al Labour, l’esibizione di BoJo, di solito in grado di divertire con la sua oratoria, questa volta sarebbe stata “catastrofica”. E “ben al di sotto di quanto richiesto a un primo ministro” in un momento in cui al Paese servirebbero toni “da statista”.

Critiche cui l’interessato ha risposto a stretto giro rivendicando di essere stato chiaro sui punti che voleva toccare. Ma che hanno offerto all’opposizione laburista – il cui leader neo-moderato, Keir Starmer, ha quasi scavalcato a destra il premier dinanzi alla stessa Cbi anticipando un suo discorso condito di richiami alla “disciplina fiscale”, alla promessa di “non sprecare danaro pubblico” e alla necessità di tenere sotto controllo i conti – la chance di tornare all’attacco. Contro un discorso definito “caotico” dalla cancelliera dello Scacchiere ombra, Rachel Reeves, e un capo di governo Tory liquidato come “un imbarazzo nazionale”.

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