Estero

Bulgaria: dal nulla spunta il partito anti-corruzione

Superato lo storico partito dell’ex premier Borissov. Vince, con lo slogan “Zero corruzione”, la creatura di due suoi ex ministri

I due leader del partito anti-corruzione, vincitore a sorpresa (Keystone)
15 novembre 2021
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Con lo slogan ‘Zero corruzione’, due ex ministri spiazzano il partito dell’ex premier Boyko Borissov che ha governato la Bulgaria per un decennio, e che ora a causa degli scandali è sempre più isolato nello scenario politico del Paese balcanico. Anche se la commissione elettorale non ha ancora ufficializzato i risultati finali delle legislative anticipate di domenica in Bulgaria, sembra infatti ormai scontata la vittoria del nuovo partito di centrodestra e anticorruzione ‘Continuiamo il cambiamento’ (Cc) che entra nel parlamento come prima forza politica. L’ultimo aggiornamento relativo allo spoglio di oltre il 75% delle schede assegnava a tale partito il 25,3% dei voti, rispetto al 22,4% raccolto dai conservatori del Gerb, il partito di Borissov.

Il Cc è stato costituito lo scorso settembre da Kiril Petkov (41 anni) e Assen Vassilev (44 anni), entrambi ex studenti di Harvard ed ex ministri di economia e finanze del primo governo ad interim nominato dopo le elezioni dell’aprile scorso.

Slogan vincente

Lo slogan ‘Zero corruzione’ è tra i primi punti della loro piattaforma programmatica, nella quale si annuncia tra l’altro il loro impegno per fermare le fughe di fondi pubblici; dare il potere nelle mani di persone indipendenti, competenti e oneste; lavorare per una giustizia rapida, efficiente ed equa; sviluppare l’economia bulgara sul versante delle innovazioni, tecnologie, prodotti e servizi del futuro, creando posti di lavoro meglio retribuiti; garantire una vita dignitosa ai pensionati bulgari e ai gruppi sociali vulnerabili in modo che non ci siano persone al di sotto della soglia di povertà.

Queste allettanti promesse hanno evidentemente motivato gli elettori, ormai esasperati, a dare credito alla nuova formazione, che avanza promesse in realtà già sventolate da altri partiti che negli anni scorsi hanno governato quello che è il Paese più povero e corrotto della Ue. Domenica, commentando i primi risultati, Kiril Petkov, soprannominato il John Travolta bulgaro per la sua somiglianza all’attore statunitense, ha dichiarato di voler diventare premier e “avviare un dialogo con le altre forze politiche", perché "è ormai ora di dire basta con le elezioni, dobbiamo darci da fare”.


L’ex premier Borissov (Keystone)

Bassa affluenza

Quelle di domenica, che hanno registrato una affluenza inferiore al 40%, la più bassa di sempre, sono state le terze legislative quest’anno dopo l’impossibilità di formare una nuova maggioranza di governo. Diversi analisti prospettano trattative di governo ancora difficili, nonostante le affermazioni di Assen Vassilev secondo cui il Cc è disposto a fare compromessi e a discutere sulle nomine dei ministri e perfino del premier. Nel nuovo parlamento, oltre al Cc, dovrebbero entrare altre sei formazioni. Vassilev e Petkov hanno annunciato che in nessun modo entreranno in coalizione con il partito conservatore Gerb di Borissov e con il Dps, il partito della minoranza turca, ritenendoli ‘vettori’ della corruzione nel paese. Due forze queste che nel voto hanno ottenuto rispettivamente il secondo e terzo miglior risultato. Come partner di coalizione sarebbe da escludere anche il partito Vazrazhdane (Rinascita) di Kostadin Kostadinov, fortemente euroscettico e anti-atlantico.

Rimangono i socialisti, il partito dello showman Slavi Trifonov e la formazione di destra ‘Bulgaria democratica’. Soltanto queste tre formazioni messe insieme potrebbero garantire al Cc la maggioranza di 121 deputati dei 240 seggi del parlamento unicamerale bulgaro. Ma bisognerà vedere come Vassilev e Petkov riusciranno a conciliare in un’eventuale coalizione sinistra socialista e forze di destra. Enormi i compiti che avrà difronte il futuro governo, a cominciare dalla pandemia che imperversa in Bulgaria, ai primi posti in Europa per contagi e decessi e agli ultimi per numero di vaccinati. E inoltre il difficile risanamento economico e la lotta alla corruzione dilagante, autentica palla al piede per il Paese balcanico.

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