Estero

Iran-Israele, scintille dopo la nave attaccata nel Golfo

Bennett accusa Teheran. La replica: ‘Siamo estranei alla vicenda’. Preoccupazione per un'escalation anche alla Casa Bianca

Il primo ministro israeliano Naftali Bennett (Keystone)
1 agosto 2021
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Sale la tensione fra Israele ed Iran dopo l'attacco sferrato venerdì contro la petroliera Mercer Street, mentre navigava a sud dell'Oman. A quanto risulta uno o più droni kamikaze si sono abbattuti contro il ponte della nave, provocando la morte di un cittadino britannico e di un rumeno.

Ma la vicenda è stata subito interpretata come un attacco sferrato a Israele: perché la nave - che batte bandiera liberiana, è di proprietà giapponese e ha un equipaggio eterogeneo - è gestita da una società, la Zodiac Maritime, che appartiene all'uomo d'affari israeliano Eyal Ofer. "Abbiamo prove di intelligence che è stato l'Iran ad attaccare la nave" ha accusato il premier israeliano Naftali Bennett. Ma da Teheran il portavoce del ministero degli esteri Saeed Khatibzadeh ha negato ogni addebito. "Come al solito - ha detto - anche questa volta dallo Stato sionista giungono accuse infondate".

Washington in allerta

La vicenda ha subito destato preoccupazione anche a Washington e a Londra perché rappresenta una escalation strategica di primo piano, in quanto conferma una grave minaccia potenziale per la navigazione civile in acque internazionali. Israele - che da tempo è impegnato in una 'guerra sotterranea' con l'Iran che ha gia' registrato alcuni scambi di colpi (per lo più sabotaggi) nel Mediterraneo e nel Golfo persico - ha subito fatto appello a Washington e a Londra per concordare una reazione comune. Il ministro degli esteri Yair Lapid ne ha parlato con il segretario di Stato Anthony Blinken, ed il capo di stato maggiore israeliano Aviv Kochavi con il suo omologo britannico Sir Nick Carter.

"Noi crediamo che questo attacco sia stato deliberato, mirato, e che rappresenti una chiara violazione del diritto internazionale da parte dell'Iran", ha detto il ministro degli esteri britannico Dominic Raab. Bennett, da parte sua, ha sottolineato che "la brutalità dell'Iran danneggia non solo Israele, ma anche interessi globali, fra cui la libertà di navigazione e il commercio internazionale". Bennett ha poi lasciato intendere che Israele reagirà.' "Sappiamo - ha detto - come inoltrare un messaggio all'Iran, a nostro modo". Ma una sua reazione sulle rotte marine rischia di essere sfavorevole ad Israele in quanto avrebbe poi difficoltà a garantire adeguata protezione ad ogni singola nave che - come la Mercer Street - abbia un legame molto labile con lo Stato ebraico.

La tecnologia

La sola Zodiac Maritime, secondo i media, gestisce la navigazione di oltre 140 petroliere e navi cargo. Una eventuale ritorsione israeliana, secondo alcuni analisti, potrebbe giungere piuttosto dal cyber. Già nelle settimane scorse è stato imputato appunto a Israele un cyberattacco che ha mandato in tilt il sistema ferroviario in Iran. Intanto però le modalità dell'attacco alla Mercer Street destano notevole inquietudine perché - se confermate - sembrano indicare un notevole progresso da parte dell'Iran nella utilizzazione di droni offensivi. L'esperienza passata insegna, secondo Israele, che gradualmente queste capacità passano poi anche ai fiancheggiatori regionali dell'Iran. Fra questi gli Houti nello Yemen, le milizie sciite in Iraq, gli Hezbollah in Libano nonché Hamas a Gaza. Una minaccia potenziale in più per l' intera Regione.

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