Adesione del 99,5% dei lavoratori di Escondida. Il braccio di ferro con Bhp rischia di avere ripercussioni sui prezzi del metallo in tutto il mondo
La produzione mondiale di rame rischia di segnare una battuta di arresto e si teme un impennata dei prezzi del metallo: gli oltre 2.000 dipendenti di Escondida, la più grande miniera a cielo aperto nel cuore del deserto del Cile, sono infatti sul piede di guerra e hanno già aderito alla proposta del sindacato di scioperare, considerando insoddisfacenti le proposte di miglioramenti salariali e delle condizioni di lavoro proposte dalla compagnia anglo-australiana BHP Billiton.
La proposta di adesione allo sciopero sottoposta a votazione ha dato all'alba di oggi un risultato senza discussioni, con un 99,5% di sì (2.164 voti) e solo undici minatori che invece hanno mostrato disponibilità ad accettare l'offerta della compagnia. Dopo aver preso atto del risultato, i vertici di BHP Billiton hanno diffuso un comunicato in cui confermano che "chiederanno la mediazione obbligatoria del ministero del Lavoro", e quindi un ultimo periodo negoziale che potrà andare fra cinque e dieci giorni.
Se le parti non riusciranno a trovare un'intesa, allora il sindacato sarà autorizzato a far scattare lo sciopero che, allo stato attuale della trattativa sembra molto probabile. Nel suo comunicato il 'Sindacato n.1' della miniera ha sostenuto che "il risultato della votazione favorevole allo sciopero obbliga l'azienda a discutere le questioni rilevanti poste sul tavolo dai lavoratori. Fra cui l'istituzione di un sistema di sviluppo delle carriere oggettivo e funzionale, la fissazione di una retribuzione variabile in base alle funzioni, e la fine delle distinzioni di classe nelle prestazioni educative dei figli dei lavoratori e dei supervisori". Da parte sua BHP Billiton ha indicato che "l'interesse dell'azienda è sempre stato quello di raggiungere accordi con i lavoratori, e per questo rimaniamo aperti al dialogo e a sfruttare tutte le istanze disponibili per svolgerlo"".
Con le 1,2 milioni di tonnellate prodotte lo scorso anno Escondida, che si trova a 170 chilometri a sud-est di Antofagasta, a 3.000 metri sul livello del mare nel deserto di Atacama è la più grande miniera di rame a livello mondiale. E le voci su un possibile stop hanno già innervosito i mercati, con le quotazioni del metallo che già veleggiano non molto distanti dal picco dei 10.740 dollari la tonnellata toccati il 13 maggio.