Estero

Migranti: l’Ue offre tre miliardi di euro a Erdogan

L'iniziativa potrà generare discussioni con Cipro già pronta a puntare i piedi

Un salvataggio della guardia costiera turca (Keystone)
23 giugno 2021
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Tre miliardi per rifinanziare i progetti per i profughi siriani e le comunità che li ospitano in Turchia, fino al 2024. Per il momento è solo una proposta, circolata dalla Commissione europea alle delegazioni dei 27 come 'non paper', un documento informale, che servirà come base per avviare la discussione al vertice di domani e venerdì a Bruxelles.

L'ipotesi che Ursula von der Leyen metterà sul tavolo dei leader, che può anticipare, prevede un pacchetto complessivo da 5,7 miliardi di euro per i richiedenti asilo accolti in Turchia, Giordania, Libano e Siria per i prossimi tre anni. Di questi, tre miliardi, tutti dal bilancio Ue, dovrebbero andare ai richiedenti asilo in Turchia (3,7 milioni i siriani accolti), oltre ai 535 milioni di euro di soluzione ponte, in via di esborso per i principali progetti umanitari fino all'inizio del 2022. L'altro stanziamento, 2,2 miliardi di euro, sarebbe invece destinato a Giordania, Libano e Siria, ma in questo caso la copertura deriverebbe da donazioni già raccolte e da altri sforzi finanziari aggiuntivi degli Stati.

L'iniziativa potrebbe generare discussioni - con Cipro sempre pronta a puntare i piedi quando si parla di Ankara - dato che il dossier migrazioni dovrebbe essere in larga parte finanziato dal 10% del Fondo per il vicinato (Ndici), pari a otto miliardi. Ma la bozza di conclusioni del summit risolve il nodo, indicando che sul dossier dovrebbero convergere anche altre risorse del bilancio Ue 2021-2027.

D'altra parte la cancelliera tedesca Angela Merkel, grande regista dell'accordo Ue-Turchia da 6 miliardi del 2016, in vista del vertice si è assicurata l'alleanza del presidente francese, Emmanuel Macron e del premier italiano Mario Draghi, aperto a "collaborare con Ankara" con l'invito però a "stare attenti ai diritti umani". Roma ha ottenuto in cambio il supporto tedesco su Libia e Sahel. Non a caso il sostegno Ue alla stabilizzazione delle due regioni sono voci entrate nella bozza di conclusioni del vertice proprio dopo l'incontro dei due leader a Berlino. L'obiettivo a cui puntare per Draghi è "un intervento dell'Ue sotto l'auspicio delle Nazioni Unite" in Libia, per provare ad arrivare a un "coinvolgimento degli Stati Uniti". Un'impresa complessa, ma che potrebbe rivelarsi una svolta anche per la questione dei flussi nel Mediterraneo centrale.

 

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