Estero

Will Smith boicotta la Georgia: ‘Leggi antidemocratiche’

L'attore, per protesta, non girerà il suo prossimo film "Emancipation" nello Stato del sud che ha appena varato una legge elettorale molto restrittiva

L'attore Will Smith (Keystone)
12 aprile 2021
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Will Smith e Antoine Fuqua non gireranno in Georgia il loro nuovo film "Emancipation" per protestare contro la nuova legge elettorale dello stato che, per volontà dei repubblicani, ha introdotto forti limitazioni al diritto di voto. La legge, che il presidente Joe Biden ha definito "incostituzionale e razzista", è stata varata sulla scia delle affermazioni infondate dell'ex presidente Donald Trump che le elezioni del 2020 sarebbero state viziate da frodi e dopo che la Georgia per la prima volta in decenni ha votato per eleggere un capo della Casa Bianca democratico.

Una storia di schiavitù

In "Emancipation", prodotto da Apple e le cui riprese dovrebbero cominciare il 21 giugno, Will Smith ha la parte di uno schiavo in fuga dalla Louisiana: "In un momento come questo, in cui il nostro Paese fa i conti con la sua storia e tenta di eliminare le vestigia del razzismo per arrivare a una vera giustizia razziale, non possiamo in tutta coscienza offrire sostegno economico a un governo che adotta norme regressive che restringono l'accesso al voto", hanno affermato Fuqua e Smith in un comunicato congiunto. Non è chiaro dove verrà spostata la produzione e se la decisione su "Emancipation" spingerà altri vip di Hollywood a uscire dalla Georgia, uno stato che di recente, grazie a generosi incentivi, è diventato un magnete per cinema e tv.

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