Arrestato il capitano di fregata Walter Biot ed espulsi i due funzionari militari russi con i quali scambiava, per denaro, dossier top secret
Alta tensione tra Roma e Mosca dopo la scoperta di un'operazione di spionaggio militare, conclusa con l'arresto di un ufficiale della marina italiana - il capitano di fregata Walter Biot in servizio presso lo Stato maggiore della Difesa - e l'espulsione di due funzionari militari russi con i quali scambiava, per denaro, dossier top secret.
Il ministro degli Esteri Di Maio parla di "atto ostile di estrema gravità", l'ambasciatore russo in Italia Sergei Razov si dice "rammaricato" per le espulsioni, esponenti della Duma minacciano "risposte simmetriche". Londra denuncia "l'attività maligna e destabilizzante della Russia".
Era vicino alla fine della carriera, cominciata molto presto, Walter Biot, il capitano di fregata della Marina militare arrestato per spionaggio. Un'accusa che ha lasciato increduli i tanti che lo conoscevano. Il suo attuale incarico era al terzo reparto dello Stato maggiore della Difesa, ufficio Politica militare e pianificazione. Un settore delicato, ai più alti livelli dello strumento militare.
Lo staff di quell'ufficio, infatti, concorre a formare le direttive politiche in tema di sicurezza e difesa e poi le traduce in direttive tecnico-militari. Non solo, tra gli altri compiti ha anche quello di gestire le relazioni internazionali riconducibili al capo di Stato maggiore della Difesa e di elaborare le linee d'azione in materia di distensione e disarmo, oltre a fornire consulenza nelle trattative internazionali di interesse militare. Insomma, tanti dossier scottanti. Biot, 56 anni, aveva intrapreso da ragazzo la carriera militare in Marina ed era diventato sottufficiale. Poi, con un concorso interno, il passaggio tra gli ufficiali. Proprio da ufficiale del 'ruolo speciale' si è qualificato "guida caccia": in gergo tecnico, quei militari addetti alle operazioni aeree nelle loro varie forme, dalla gestione radar al controllo e alla guida, appunto, dei caccia intercettori.
Per molti anni - proprio in seguito a questa sua specializzazione - è stato imbarcato, prima su cacciatorpedinieri poi sulla portaerei Garibaldi. Nel 2010 è passato allo Stato maggiore della Marina militare, presso l'ufficio stampa. Intorno al 2016 è transitato al Gabinetto del ministro della Difesa, occupandosi di cerimoniale, comunicazione e relazioni esterne. Dopo un paio di anni, nel 2018, il passaggio allo Stato maggiore della Difesa, all'ufficio Politica militare. Sposato, Biot vive vicino a Roma ed ha quattro figli. Negli ultimi anni, sembra, aveva seri problemi familiari. Domani verrà interrogato e sarà quello il momento in cui l'ufficiale - di cui in queste ore chi lo conosce sottolinea la correttezza sempre dimostrata - darà la sua versione dei fatti.