Estero

India, la rivolta dei contadini arriva a New Delhi

Gli agricoltori hanno sfondato i cordoni della polizia durante una cerimonia ufficiale. Rivendicano il diritto alle loro terre contro le multinazionali

(Keystone)
26 gennaio 2021
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New Delhi – Violenti scontri a New Delhi nel giorno della Festa della Repubblica. Decine di migliaia di agricoltori indiani hanno sfondato cordoni della polizia e barricate e sono riusciti ad arrivare nel centro della capitale indiana – blindata per la parata militare alla presenza del premier Narendra Modi – e a penetrare nel Forte Rosso, uno dei simboli della città e patrimonio Unesco. Il bilancio provvisorio è di un agricoltore morto e decine di feriti, almeno 86 fra gli agenti, secondo un comunicato della polizia. Accampati da novembre alla periferia di New Delhi per protesta contra la riforma agricola voluta dal governo che prevede la liberalizzazione del mercato, gli agricoltori avevano ottenuto l'autorizzazione a manifestare con trattori, moto, cavalli, a piedi, a patto che si tenessero fuori dal centro e rispettassero i percorsi stabiliti. Ma alcuni spezzoni dell'enorme corteo hanno deviato per puntare verso il centro.

Gli scontri sono scoppiati con violenza e la polizia ha reagito con il lancio di lacrimogeni, l'uso di idranti e manganelli. Alcune stazioni della metropolitana sono state chiuse e il traffico già caotico è andato in tilt. Sospesi anche parte dei servizi internet. Alcuni manifestanti sono riusciti ad arrampicarsi sui bastioni del Forte Rosso issando il vessillo dei Sikh. “I nostri antenati hanno caricato questo forte diverse volte nella storia. Questo è un messaggio al governo che possiamo farlo di nuovo se le nostre richieste non vengono soddisfatte”, ha proclamato Diljender Singh, un contadino del Punjab - citato dal 'Guardian' - mentre teneva alta la bandiera. E il governo ha inviato 2mila paramilitari a rafforzare lo spiegamento di polizia. Le nuove leggi deregolamentano il mercato finora protetto dallo Stato, liberalizzano i prezzi dei prodotti agricoli e aprono al capitale privato. Ma i contadini temono di perdere le loro attività, inghiottite dalle grandi multinazionali, e chiedono l'abolizione della riforma. La polizia ha per ora ricacciato i manifestanti alla periferia di Delhi, che restano però sul piede di guerra. “Ho promesso alla mia famiglia e agli abitanti del mio villaggio che non tornerò a casa fino a quando le leggi non saranno abrogate”, ha detto Jaspal Singh, un contadino del distretto di Gurdaspur nel Punjab. E il suo è il proclama di tutti.

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