Estero

L'Irlanda pubblica il rapporto sugli orfanotrofi dell'orrore

Più di 9'000 bambini e neonati, sono morti negli istituti per ragazze madri dal 1922 al 1998, in molti casi per abbandono, malnutrizione o mancanza di cure

Una scritta sul muro di una delle fosse comuni scoperta nell'orfanotrofio di Tuam, contea di Galway (Keystone)
12 gennaio 2021
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Si traduce in un rapporto di 3000 pagine la storia dei maltrattamenti 'storici' denunciati in Irlanda fra gli istituti religiosi di suore in cui per decenni vennero recluse tante ragazze madri e i loro figli. Una vicenda su cui molto si è indagato di recente, fino al ritrovamento di fosse comuni come quella di Tuam, nella contea di Galway, e che anche il cinema ha contribuito a svelare in film strazianti come 'Philomena'.

Il rapporto, frutto delle ultime investigazioni affidate a una commissione indipendente da 5 anni a questa parte, è stato rilasciato oggi per la pubblicazione, infarcito di racconti di esperienze ai limiti dell'orrore, e illustrato per ora a superstiti ed eredi. Domani sarà presentato al Parlamento di Dublino dal premier Michéal Martin, accompagnato da un atto ufficiale di scuse da parte dello Stato, che quegli istituti sovvenzionò a lungo.

"È difficile immaginare la portata della tragedia e il dolore che si cela dietro la cifra di 9.000 bambini e neonati", ha detto il ministro irlandese per l'infanzia Roderic O'Gorman.

Gestite da suore dello stato irlandese, queste case, gestite da suore dello stato irlandese, accoglievano ragazze e giovani donne che erano state respinte dalle loro famiglie. I bambini nati lì sono stati spesso separati dalle loro madri e adottati, rompendo ogni legame con le loro famiglie biologiche ed essendo considerati illegittimi.

In totale si calcola che nella Repubblica d'Irlanda circa 9000 bambini o neonati siano morti negli istituti per ragazze madri dal 1922 al 1998, anno della chiusura dell'ultima struttura del genere, a un ritmo doppio rispetto ai tassi di mortalità generali dell'epoca sull'isola. In molti casi a causa di abbandono, malnutrizione o malattie non trattate.

Vicende analoghe, nel frattempo, sono venute alla luce anche in altri Paesi incluso il Regno Unito (in Scozia in particolare), dalle ceneri di vecchi istituti od orfanotrofi tradizionali gestiti negli anni da istituzioni religiose (cattoliche o di altre chiese), ma pure laiche.

 

"Cultura misogina"

Il rapporto descrive un "capitolo oscuro e vergognoso della storia recente dell'Irlanda", ha detto il Primo Ministro, ed evidenzia la "cultura misogina" che il Paese ha vissuto "per diversi decenni". In particolare, ha sottolineato la "grave e sistematica discriminazione nei confronti delle donne, soprattutto di quelle che hanno partorito al di fuori del matrimonio".

"Avevamo un atteggiamento completamente distorto nei confronti della sessualità e dell'intimità", una "disfunzione" per la quale "le giovani madri e i loro figli e figlie" in queste istituzioni "erano costrette a pagare un prezzo terribile", ha detto Micheal Martin.

La cifra di 9.000 morti rappresenta il 15% dei 57.000 bambini che sono passati attraverso questi istituti nel periodo esaminato dalla commissione d'inchiesta. "L'intera società era complice", ha detto il capo del governo.

L'inchiesta è stata aperta nel 2015 sulla scia del lavoro di una storica, Catherine Corless. Ha affermato che quasi 800 bambini nati in una di queste case di nascita, la St Mary's Home of the Bon Secours Sisters a Tuam (Irlanda occidentale), sono stati sepolti in una fossa comune tra il 1925 e il 1961.

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