Estero

Strage Viareggio: prescritti omicidi colposi, nuovo processo

Nell'esplosione di un vagone carico di gas il 29 giugno 2009 morirono 32 persone. Resta reato di disastro ferroviario colposo contro ex amministratori ferrovie

La stazione di Viareggio dopo l'esplosione (Keystone)
8 gennaio 2021
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La Corte di Cassazione di venerdì a Roma ha ribaltato la sentenza di sette anni di carcere pronunciata in appello all'ex capo delle ferrovie italiane per la sua presunta responsabilità in un incidente ferroviario che ha causato la morte di 32 persone nel 2009 a Viareggio, in Toscana.

Il tribunale ha rinviato il caso alla Corte d'Appello, che dovrà tenere un nuovo processo a carico dell'ex capo delle Ferrovie dello Stato (FS) Mauro Moretti e di Michele Mario Elia, ex capo della Rete Ferroviaria Italiana (RFI), una società controllata da FS che gestisce la rete, condannati in appello a sette anni e sei mesi di carcere.

In primo grado e in appello, Moretti, che fu poi posto alla testa del gigante italiano della difesa Leonardo, fu giudicato colpevole di omicidio colposo e di lesioni multiple per imprudenza, così come Michele Mario Elia.

La Corte di Cassazione ha stabilito che le accuse di omicidio sono cadute in prescrizione e che il nuovo processo si occuperà solo del "reato di disastro ferroviario".

Il 29 giugno 2009 un vagone cisterna riempito di GPL (gas di petrolio liquefatto) è deragliato ed è esploso mentre il treno stava lasciando la stazione di Viareggio sulla costa toscana, causando devastazione in tutta la zona.

Moretti, 67 anni, è stato responsabile delle ferrovie italiane dal 2006 al 2014 e poi responsabile di Leonardo dal 2014 al 2017. L'incidente ferroviario di Viareggio era stato il più tragico in Italia dalla collisione dell'aprile 1978 tra il Lecce-Milano e il rapido Venezia-Roma, che uccise 50 persone a sud del centro di Bologna.

 

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