Estero

Almeno 94 morti in due naufragi nel Mediterraneo

Imbarcazioni colano a picco al largo delle coste libiche, anche donne e bambini tra le vittime. L’Oim: 900 persone annegate quest’anno.

(Keystone / Iom)
12 novembre 2020
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Roma – Nuovi, tragici, naufragi nelle acque del Mediterraneo. A sole 24 ore dal drammatico evento di ieri, costato la vita a sei persone tra cui un neonato, almeno 74 migranti sono morti annegati al largo delle coste libiche e in particolare al largo di Khums. Secondo quanto reso noto dalla Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) l'imbarcazione affondata trasportava oltre 120 persone, tra cui donne e bambini. I 47 sopravvissuti sono stati portati a riva dalla Guardia Costiera libica e da pescatori, 31 corpi sono stati recuperati. Poi poco più tardi ancora vittime al largo della Libia: altri 20 migranti annegati. A farlo sapere Medici senza frontiere, aggiungendo che lo staff dell'organizzazione a Sorman, in Libia, sta assistendo tre donne che risultano essere le sole superstiti.

Un bilancio altissimo in termini di vite umane di chi cerca di fuggire dalla Libia. Secondo l’Oim almeno "novecento persone sono annegate nel Mediterraneo cercando di raggiungere le coste europee, alcune a causa di ritardi nel salvataggio. Negli ultimi due giorni almeno 19 persone, inclusi due bambini, sono affogate dopo che due imbarcazioni si sono ribaltate nel Mediterraneo centrale". Per Federico Soda, capo missione dell'Oim Libia "la perdita di vite umane nel Mediterraneo è una manifestazione dell'incapacità degli Stati di intraprendere un'azione decisiva per dispiegare un sistema di ricerca e soccorso quanto mai necessario in quella che è la rotta più mortale del mondo".

Il bollettino di morte però non sembra rallentare gli sbarchi in territorio italiano. Oggi sono stati due i barconi approdati in territorio italiano: uno con 86 persone a bordo è stato intercettato e bloccato dalle motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza nelle acque antistanti a Lampedusa mentre una seconda imbarcazione, con circa 70 migranti di varia nazionalità a bordo, è riuscita ad arrivare direttamente a Cala Madonna. L'hotspot, nonostante gli sforzi per alleggerire le presenze con trasferimenti sulle navi quarantena e con traghetto di linea o motovedette, resta inevitabilmente sovraffollato.

Intanto la salma di Joseph, il piccolo originario della Guinea deceduto ieri sotto lo sguardo disperato della madre, è stata trasferita nell'obitorio di Lampedusa in attesa della sepoltura. Il gommone a bordo del quale si trovava assieme ad altre cento persone ha ceduto in acque libiche e ad intervenire per i primi soccorsi sono stati i volontari di Open Arms, l'unica nave umanitaria impegnata in questo momento nell'attività di ricerca e soccorso dei migranti che fuggono dalla Libia.

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