Estero

Coronavirus, ora l'Europa è tutta un epicentro

Numeri in aumento in tutto il continente. Preoccupata l'Organizzazione mondiale della sanità

(Ti-Press)
26 ottobre 2020
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Presa in contropiede da una seconda ondata più alta del previsto, l'Europa è ormai nuovamente "un epicentro della pandemia" secondo l'Organizzazione mondiale della sanità e deve accelerare nella sua risposta di fronte ai numeri dei bollettini quotidiani del coronavirus. E anche se nessuno vuole sentire parlare di lockdown, nuove restrizioni fanno capolino all'orizzonte in diversi Paesi: magari con nomi diversi, che si parli di semi-lockdown , coprifuoco o chiusure di particolari settori. "Dobbiamo fare compromessi, non possiamo avere la ripresa economica che vogliamo e vivere le nostre vite come prima della pandemia", riassume il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus: "Ma non dobbiamo arrenderci". Le terapie intensive sono sempre più vicine ai livelli di guardia in molti Paesi e in questo contesto la Francia potrebbe arrivare a breve ai 100mila casi al giorno, secondo il suo comitato scientifico, che teme un impatto sul sistema sanitario già nelle prossime tre settimane e chiede un coprifuoco più massiccio o un lockdown meno duro, anche se le scuole dovrebbero restare aperte.

Merkel: 'Situazione drammatica'

Preoccupazioni condivise dalla vicina Germania, dove nel fine settimana sono stati registrati quasi 15 mila nuovi contagi nel giro di 24 ore. La cancelliera Angela Merkel è tornata a dirsi allarmata per una situazione "altamente dinamica" e "drammatica". Anche qui il timore maggiore è per un possibile impatto dell'aumento incontrollato dei contagi sulle terapie intensive del Paese. I nuovi casi sono quasi raddoppiati in una settimana e Merkel sarebbe intenzionata a proporre un lockdown 'light' con scuole, asili e attività imprenditoriali aperte ma con una stretta su ristoranti, bar così come le attività culturali, i meeting e gli eventi in generale. Intanto due distretti nel Land meridionale della Baviera hanno imposto un blocco di due settimane mentre la città bavarese di Norimberga ha annullato il suo famoso mercatino di Natale, uno dei più noti della Germania e un'importante attrazione turistica.

Coprifuoco in Italia

Intanto cala il lockdown delle diciotto sull'Italia dei caffè, dei ristoranti e delle trattorie. Piazze vuote, strade illuminate quasi solo dai semafori, persone che si affrettano a rientrare a casa nella prima sera di 'coprifuoco' a metà, come prevedono le ultime misure del governo Conte per tentare di arrestare l'avanzata impetuosa dei contagi da Covid. Risultano 17.012 nuovi casi e 141 i morti.

Male il Belgio, malissimo la Repubblica Ceca

Nel resto del Vecchio Continente si susseguono ogni giorno nuovi record di contagi. In Belgio la media da una settimana è di quasi 12.500 nuovi casi ogni 24 ore. Con questo ritmo, secondo il centro di crisi del Paese sul Covid, i reparti di rianimazione potrebbero essere sopraffatti nel giro delle prossime due settimane. La situazione è così grave che i medici di 10 ospedali a Liegi sono stati richiamati al lavoro anche se positivi al virus - purché asintomatici - per far fronte all'ondata crescente di ricoveri. Al di là della frontiera, nei Paesi Bassi, altro picco: superati i 10.000 casi. Stabili attorno a quota 20.000 i casi censiti nel Regno Unito.

Vero buco nero del Continente sembra poi essere diventata la Repubblica Ceca, che pure aveva superato brillantemente la prima ondata della pandemia e che ora registra 15.000 nuovi casi al giorno e nell'ultima settimana ha totalizzato il secondo più alto tasso di mortalità al mondo. I

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